Alessandria, la Lega punta il dito: “Perché in Consiglio non si parlerà di Amag Reti Idriche?”
Il gruppo consiliare del Carroccio attacca la maggioranza: “Senza una decisione immediata, si rischia di perdere i fondi del Pnrr”
ALESSANDRIA – Il gruppo consiliare della Lega di Alessandria solleva dubbi e preoccupazioni sulla mancata discussione dell’adesione di Amag Reti Idriche al Consorzio Acqua Pubblica Alessandrina nel Consiglio Comunale odierno.
“All’ordine del giorno non è in programma nessuna discussione e approvazione di documenti. Chiediamo al sindaco Abonante e all’assessore Laguzzi di spiegare il motivo di questa assenza. Non solo a noi, ma a tutti gli alessandrini, compresi i lavoratori di Amag. Sono consapevoli che ogni ulteriore ritardo su questo fronte rischia di far perdere ad Amag i fondi del Pnrr?”
La scadenza dell’assemblea dei soci Amag e il rischio per i fondi Pnrr
Secondo il gruppo consiliare della Lega, “la situazione richiede una decisione rapida. L’assemblea dei soci Amag è stata convocata per il 4 aprile. Sarà cruciale che il Comune di Alessandria, socio di maggioranza assoluta di Amag, dia il via libera all’adesione. Senza un’approvazione in tempi brevi, il rischio è di perdere ingenti risorse del Pnrr in parte già spese”, avvertono i consiglieri leghisti.
Gli altri Comuni soci delle aziende del Servizio Idrico Integrato stanno già procedendo verso l’adesione al Consorzio Acqua Pubblica Alessandrina. Un percorso approvato sia dal Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti (Mit) che dall’Autorità di Regolazione per Energia, Reti e Ambiente (Arera), ovvero gli organi nazionali competenti in materia.
“Inoltre – aggiungono i consiglieri del Carroccio – Egato6, l’ente di governo d’ambito per la gestione del servizio idrico integrato, deve per legge completare l’affidamento del servizio entro il 30 aprile“.
L’appello della Lega: “Sindaco e Giunta non perdano altro tempo”
Il gruppo della Lega esorta quindi Abonante e Laguzzi “a prendere una posizione chiara. Sottolineando che ulteriori ritardi sarebbero ingiustificabili. Si assumano le loro responsabilità e garantiscano la tutela della città e del Gruppo Amag. Senza permettere che dispute interne al Partito Democratico compromettano il futuro dell’azienda e dei lavoratori”.