Logicor, i SiCobas in presidio da stamattina
A scatenare la protesta l'ennesimo cambio appalto presso il magazzino In's Mercato
TORTONA – E’ partito pochi minuti fa il presidio a Torre Garofoli organizzato dai SiCobas.
“A Tortona – dicono dal sindacato – in occasione della due giorni di sciopero nazionale nel settore della logistica, ci mobiliteremo e concentreremo in presidio al Logicor Logistics Park, dove apprendiamo in questi giorni dell’ennesimo cambio appalto presso il magazzino In’s Mercato, il terzo in poco più di due anni, e dove rivendicheremo garanzie occupazionali, salariali e contrattuali per tutti i lavoratori”.
“In una fase dove i padroni e i loro governi – chiosano i SiCobas dal Logicor Logistics Park – chiamano e chiameranno a nuovi e inediti sacrifici per finanziare il riarmo italiano e europeo, oggi più che mai è necessario rilanciare la lotta e la mobilitazione per salario, diritti e dignità, contro guerra, economia di guerra e repressione”.
Un rinnovo al ribasso
“Il rinnovo al ribasso del CCNL di settore firmato da CGIL, CISL e UIL negli scorsi mesi – raccontano i SiCobas – non ha dato alcuna risposta ai lavoratori rispetto il tema del salario e la necessità perlomeno di un recupero di quanto eroso in questi anni da inflazione e aumento generale dei prezzi.
Nel frattempo i processi di ristrutturazione che i principali gruppi industriali del settore portano avanti tendono a mettere in discussione la contrattazione sindacale centralizzata con le principali committenze (tentando di frammentarla nella giungla di appalti e subappalti); non rinnovare gli accordi nazionali che negli ultimi anni avevano portato a importanti miglioramenti salariali, contrattuali e normativi per i lavoratori; aumentare ritmi di lavoro nei magazzini e introdurre sempre più lavoratori precari e interinali sugli appalti; piegare la resistenza operaia con licenziamento e politici e anti-sindacali, come avvenuto con più di 50 lavoratori alla Gls di Napoli, rei di essersi iscritti al sindacato”.
Le richieste dei sindacati
“A fronte di questo scenario – commentano dal sindacato – e questo attacco generale ai lavoratori del settore e delle sue organizzazioni sindacali combattive, va aperta un nuovo ciclo di lotta, in grado innanzitutto di rimettere al centro il tema degli aumenti e del recupero salariale, a partire da una piattaforma minima di lotta, come quella presentata da mesi alle principali associazioni padronali del settore, che rivendichi:
▪️forti aumenti salariali
▪️aumento della maggiorazione del lavoro notturno dal 25% al 35%, con maturazione su tutti gli istituiti contrattuali,
▪️aumento da 5 a 8 degli scatti d’anzianitá,
▪️limitazione dell’utilizzo di personale precario e/o interinale, con maturazione del “diritto di precedenza” su nuove assunzioni dopo 8 mesi di anzianitá e “diritto alla stabilizzazione” dopo 18 mesi di anzianità,
▪️accordo nazionale per tutto il personale drivers e riconferma di tutti gli accordi nazionali in essere”.