Allarme tagli (ulteriori) al ‘Galliano’, Baldizzone: “Vogliamo rassicurazioni”
All'ospedale da giorni si rincorrono voci preoccupanti, secondo le quali nel nosocomio sarebbe in previsione «un pesante ridimensionamento dei servizi»
ACQUI TERME – Un’allarme che lancia il gruppo consiliare di Orgoglio Acquese, per tramite del suo capogruppo Fabrizio Baldizzone. All’ospedale ‘Monsignor Galliano’ da giorni si rincorrono voci preoccupanti, secondo le quali nel nosocomio sarebbe in previsione «un pesante ridimensionamento dei servizi».
Più nelle specifico, i tagli potrebbero riguardare: la chiusura del secondo box di Pronto Soccorso, la sospensione della copertura dei turni di guardia pomeridiana nei reparti e l’abolizione della presenza notturna di un medico che presta servizio sostitutivo di reperibilità. «Servizi tutti prestati attualmente attraverso cooperative», osserva Fabrizio Baldizzone.
“Gravi rischi per la popolazione”
«Siamo perfettamente consapevoli – continua il capogruppo di Orgoglio Acquese – della necessità per Asl Al di rientrare dal deficit di 50 milioni con un piano di recupero di almeno 30 milioni. Sappiamo bene la guerra ministeriale e soprattutto mediatica contro le cosiddette cooperative, ma la domanda che sorge è: i servizi coperti dalla cooperativa erano la causa o piuttosto la conseguenza della carenza dei medici?».
È di pochi giorni fa la notizia del “flop” per il concorso per tre posti nella Cardiologia di Asl Al. Dei sette candidati che a novembre avevano risposto al bando, alla seduta pubblica del 26 non si è presentato nessuno. «Ricordiamo che Acqui – continua Baldizzone – risponde ai criteri di area disagiata e ha due reparti che svolgono attività chirurgica: chirurgia generale e ortopedia. I mezzi di soccorso portano in Pronto Soccorso urgenze di malati anche in codice rosso. Il Depotenziamento di un ospedale proprio su emergenza/urgenza, senza avere supporti alternativi per carenza inveterata di professionisti dipendenti, può comportare gravi rischi per la popolazione e gli stessi operatori che vi prestano servizio. Un ospedale depotenziato sarà poi sempre meno attrattivo per i giovani e questo aggraverà la già drammatica carenza di personale. Evidenti – aggiunge il capogruppo di Orgoglio Acquese – le ricadute anche economiche per la città: una cittadina centro zona, che ambisce a rilanciare il termalismo, può richiamare turisti e pazienti cronici senza servizi ospedalieri adeguati?».
“Il nostro ospedale non è la pecora nera”
Se i tagli di cui si vocifera al ‘Galliano’ dovessero diventare realtà sull’operatività quotidiana della struttura acquese e del personale medico “superstite” graverebbe un futuro a dir poco a tinte fosche. «Il maggior carico richiesto ai professionisti di reparto – dichiara Fabrizio Baldizzone – andrebbe a influire sulle coperture dei turni e dei servizi attualmente garantiti. Togliere una cooperativa chiudendo i servizi non è recuperare il debito: è ridurre l’assistenza. Chiediamo anche di sapere in che misura questi tagli andranno a colpire le altre realtà ospedaliere provinciali e che tipo di soluzioni si vogliono proporre in merito. Non vorremmo certamente vedere il nostro ospedale, già terribilmente depotenziato, trattato per l’ennesima volta come la pecora nera della nostra provincia. Vorremmo quindi avere spiegazioni chiare dalle istituzioni competenti – conclude il capogruppo di Orgoglio Acquese – magari essere rassicurati sul fatto che si tratti di mere voci e non di un piano avanzato che ci riguarda direttamente. Acqui non se lo può permettere!».