“Troppo vicino”: Alessandria, il Consiglio di Stato nega l’installazione di videolottery
La sala giochi si trovava a meno di 250 metri da un bancomat, violando la normativa regionale
ALESSANDRIA – Semaforo rosso per una nuova sala giochi ad Alessandria. Il Consiglio di Stato ha infatti respinto il ricorso presentato da un esercente che chiedeva di installare videolottery. Confermando così la validità del provvedimento della Questura, che aveva negato l’autorizzazione per il mancato rispetto delle distanze minime dai luoghi sensibili.
Secondo la legge regionale del Piemonte, le sale giochi devono mantenere una distanza di almeno 250 metri da luoghi considerati sensibili. Tra cui scuole, ospedali, luoghi di culto e sportelli bancomat. Nel caso specifico, la sala giochi si trovava a soli 105,40 metri dal bancomat della Banca Nazionale del Lavoro, violando così le disposizioni vigenti.
L’esercente aveva contestato la decisione sostenendo che non si trattava di una nuova apertura, ma di una riattivazione di licenza. Un’eccezione prevista dalla legge regionale del 2021 per i titolari che avevano dismesso gli apparecchi con la normativa del 2016. Tuttavia, la Questura di Alessandria ha chiarito che il precedente titolare non esiste più come entità giuridica, in quanto incorporato in un’altra realtà imprenditoriale. Di conseguenza, il nuovo esercizio è stato considerato una nuova apertura e quindi soggetto alla normativa sulle distanze.
La sentenza del Consiglio di Stato
Il Consiglio di Stato ha ribadito che le leggi regionali del 2016 e del 2021 contengono disposizioni analoghe in materia di distanze minime. Con l’unica differenza che la prima imponeva l’adeguamento anche ai gestori preesistenti, mentre la seconda si applica solo alle nuove aperture. In questo caso, non essendoci continuità tra le due gestioni, l’appellante non può beneficiare delle deroghe previste dalla legge del 2021.
Inoltre, la sentenza ha chiarito che la libertà di iniziativa economica, richiamata dal ricorrente, non prevale sulle misure restrittive imposte per la tutela della salute pubblica e la prevenzione della ludopatia. Pertanto, il Consiglio ha rigettato il ricorso. Confermando il divieto di installazione delle videolottery nella sala giochi.