Crisi orafa: i sindacati chiedono un accordo di territorio
FIM, FIOM e UILM sollecitano un tavolo di confronto con istituzioni e associazioni datoriali
VALENZA – A quasi un mese dal Consiglio Comunale aperto del 17 febbraio, dedicato alla crisi del distretto orafo valenzano, i sindacati esprimono preoccupazione per la mancanza di sviluppi concreti. FIM, FIOM e UILM di Alessandria hanno diffuso una nota in cui denunciano l’assenza di passi avanti e sollecitano l’avvio di un accordo di territorio per salvaguardare il settore.
I numeri della crisi
Secondo le stime sindacali, la situazione del comparto orafo continua a peggiorare:
- 98 aziende hanno sottoscritto accordi FSBA, coinvolgendo circa 600 lavoratori;
- Nel mese di febbraio, sono stati siglati 80 nuovi accordi;
- 6 aziende hanno superato il limite delle 100 giornate di FSBA nel biennio mobile, con 60 lavoratori direttamente coinvolti;
- Il volume degli ordini per i contoterzisti è crollato a meno del 20% rispetto al 2024 e la situazione potrebbe non migliorare fino alla fine del 2025.
La richiesta dei sindacati
I sindacati sottolineano la necessità di un approccio strutturato e non emergenziale alla crisi: “Non è accettabile che questa fase venga gestita solo con riduzioni d’orario e permessi non retribuiti, senza un utilizzo adeguato degli ammortizzatori sociali disponibili”, si legge nella nota.
FIM, FIOM e UILM chiedono quindi l’istituzione di un tavolo di confronto che coinvolga:
- Regione Piemonte;
- Amministrazioni comunali dei territori interessati;
- Associazioni datoriali;
- Consulenti del lavoro.
L’obiettivo è trovare soluzioni che possano tutelare il tessuto produttivo e garantire condizioni ottimali sia alle grandi aziende sia alle piccole e medie imprese artigiane. “In un territorio che ha sempre faticato a lavorare in squadra, è il momento di unire le forze per difendere il futuro del distretto orafo di Valenza”, concludono i sindacati.