“Ciao Geppo, in ogni angolo del mondo tiferemo anche per te”
La Nord sconvolta dalla notizia, il messaggio della Forza e Coraggio, i ricordi di tifosi e calciatori
ALESSANDRIA – “Oggi muore con lui un pezzo dell’Us Alessandria, quella vera. Quella della passione autentica, dell’amore viscerale per questi colori, della sofferenza e del senso di apparteneza che si tramandano di generazione in generazione”.
La Forza e Coraggio Alessandria ricorda così Fabrizio Repetto, per tutti Geppo: la sua morte, questa mattina all’alba, ha scosso e sconvolto tutto il mondo del tifo alessandrino. Perché Geppo ha vissuto tutta la sua vita sui gradoni della Nord al Moccagatta e in tutti gli stadi in cui la ‘sua’ squadra, la ‘sua’ Alessandria, giocava, in qualunque categoria.
Perché nelle vene di un ragazzo cresciuto a pane e grigi c’è sempre stato il sangue di chi ha respirato l’aria, vera e unica, di chi per quella maglia è pronto a tutto.
Innamorato, anche critico e severo quando vedeva che qualcosa non funzionava, che c’era qualcuno che metteva a rischio le sorti dei ‘suoi’ Grigi. Ancora l’anno scorso, in sella alla sua Vespa, era entrato nel cortile del ‘Mocca’ per dire ai dirigenti di una stagione scellerata che non dovevano permettersi di oltraggiare 113 anni di storia. Con il suo tono inconfondibile, deciso.
Ultras, fin da bambino
Geppo era la ‘seconda generazione’ degli Ultras, quelli che erano, lo ricordava spesso, “banotti” quando capo Mario Di Cianni e il gruppo di San Rocco li avevano fondati, nel 1974. “Che bello uscire dalla mia Osteria (Osteria Fuoricentro, a due passi dalla Nord, ndr), alzare gli occhi e vedere, sul muro della tribuna, la foto di questi ragazzi che ci hanno tramesso il valore di essere Grigio”, diceva, guardando il poster posizionato pochi mesi fa per il 50°.
Fabrizio Repetto, Geppo, nella sua Osteria Fuoricentro
E non è facile racchiudere in poco parole cosa Fabrizio Repetto ha rappresentato per il popolo grigio, un riferimento importante, fondamentale, per chi ha iniziato al suo fianco e per chi si è avvicinato negli anni. Geppo è sempre stato orgoglioso di essere grigio.
“Nulla sarà più come prima“, scrive Luca Goretta. E Oscar Rossi posta l’immagine dell’inseparabile Vespa. “Non sono mai riuscito a darti del tu per il rispetto che mi incutevi da ragazzino, guardandoti in Gradinata. Con altri, nel corso della vita, ci sono riuscito. Con te no. E non ci riuscirò più” confessa Andrea Fucci
Il ricordo dei calciatori
Scossi anche i molti giocatori che hanno vestito questo maglia. “Incredibile, non ci posso credere. Oggi, ancora più forte, dobbiamo urlare Forza Grigi, anche per Geppo” il messaggio di Mauro Briano. “Che tragedia” così Vincenzo Cammaroto.
Geppo con Enzino Spinello (foto Brigata Spinello)
“Addio Geppo. Con te muore un simbolo, con te se ne va un periodo irripetibile della nostra città, della nostra tifoseria. Te ne sei andato lo stesso giorno di tuo ‘fratello’ di tifo Tosino, esattamente nove anni dopo. Ci incontreremo ancora in una curva, in un pub con una birra in mano”, il messaggio della Brigata Spinello