Festa della Donna: l’educazione affettiva la chiave per cambiare
Dieci ragazzi e dieci ragazze delle scuole superiori di Alessandria a confronto sugli insegnamenti che (non) hanno ricevuto
ALESSANDRIA – L’otto marzo è davvero una festa? Molte donne credono di no. Forse è più utile celebrare la ricorrenza ricordando che il divario di genere (i dati parlano chiaro) non è ancora stato colmato.
Noi de Il Piccolo abbiamo così pensato di recuperare il senso della giornata e di farlo in modo concreto. Se è vero che serve il cambiamento, è vero anche che esso parte dalle scuole, con l’educazione affettiva e sessuale. Proprio come hanno confermato anche il ds Roberto Grenna e il ‘diversity prof’ Sandro Marenco, le cui video-interviste si possono guardare nel video YouTube linkato sopra.
“Non solo l’otto marzo. Così non basta”
Scuole in cui siamo entrati (abbiamo scelto i due poli principali di Alessandria, gli istituti Eco e Volta). E dove abbiamo chiesto a 10 ragazze e 10 ragazze il loro parere su alcune tematiche fondamentali e sull’educazione che hanno ricevuto. È possibile leggere le loro risposte nell’approfondimento sull’edizione di oggi de Il Piccolo e guardare una selezione delle interviste nel video a inizio pagina.
In generale, però, un concetto emerge chiaramente. Che quanto viene offerto oggi dall’istruzione pubblica è carente (se non del tutto assente) e i ragazzi ne comunicano il bisogno, talvolta sui giornali, talvolta con atti sconsiderati. Atti che sicuramente non si possono condividere, ma che senza dubbio si possono prevenire. Partendo proprio all’educazione affettiva e sessuale, per approdare al rispetto e alla parità di genere. E non solo l’otto marzo.