Vigili del Fuoco: carenza di personale, i sindacati scrivono a Cirio
Denunciata una preoccupante assenza negli organici. Richiesta un’audizione in Consiglio Regionale per affrontare l’emergenza
TORINO – Le organizzazioni sindacali dei Vigili del Fuoco del Piemonte hanno inviato una richiesta formale al Presidente della Regione, Alberto Cirio. Obiettivo, ottenere un’audizione in Consiglio Regionale e discutere l’emergenza legata alla carenza di personale nei Comandi provinciali del territorio.
Secondo la denuncia sindacale, la situazione è estremamente critica: i reparti operativi registrano una carenza del 50% nell’organico del personale qualificato (Capi Squadra e Capi Reparto). Senza dimenticare oltre il 20% tra i Vigili del Fuoco, con gravi ripercussioni sulla sicurezza degli operatori e sull’efficacia del dispositivo di soccorso regionale.
La situazione nei Comandi provinciali
Dalla tabella riepilogativa presentata dai sindacati, emerge che il deficit di organico riguarda tutte le province del Piemonte. Con punte particolarmente gravi a Torino (-78 operatori qualificati), Alessandria (-25 operatori qualificati e 37 vigili) e Cuneo (-26 e -33).
Questa situazione compromette:
- La copertura delle operazioni di soccorso sull’intero territorio regionale.
- La sicurezza degli operatori in servizio.
- La possibilità di svolgere percorsi formativi e di aggiornamento professionale.
- Il mantenimento degli standard operativi e di intervento.
Richiesta di confronto con il Consiglio Regionale
Le sigle sindacali Co.Na.Po., Fns Cisl, Uil Pa Vvf, Fp Cgil Vvf, Usb Vvf, Federdistat-Cisal e Confsal Vigili del Fuoco chiedono di essere convocate alla prima seduta utile del Consiglio Regionale. Così da esporre nel dettaglio le criticità e sollecitare azioni concrete per il potenziamento dell’organico.
Le organizzazioni sottolineano che questa grave carenza di personale “non è solo un problema interno al Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco. Ma un’emergenza che mette a rischio l’efficacia dei soccorsi e la sicurezza dei cittadini piemontesi“.
L’auspicio è che “la Regione si faccia portavoce della problematica a livello nazionale. Sollecitando interventi urgenti per il rafforzamento degli organici e per garantire un servizio di soccorso all’altezza delle esigenze del territorio”.