Peste Suina, nel 2024 oltre 2.000 cinghiali abbattuti
Secondo le rilevazioni effettuate dal servizio veterinario dell'Asl il 6% degli animali sarebbe risultato positivo negli ultimi tre anni
OVADA – Sono stati 2.052 i cinghiali abbattuti in tutto il 2024 in Provincia di Alessandria nel tentativo di gestire l’emergenza legata alla pesta suina nel nostro territorio. Il dato è stato messo a disposizione nel corso della seduta aperta del Consiglio Provinciale andata in scena due giorni fa. Secondo le rilevazioni effettuate dal servizio veterinario dell’Asl il 6% degli animali sarebbe risultato positivo negli ultimi tre anni. L’ulteriore rilevazione fornita parla di 1289 animali uccisi in forma singola, 690 in forma collettiva e 79 grazie alle gabbie collocate. Dal 2022, anno in cui furono rilevati i primi casi nel territorio dell’Ovadese, sono stati abbattuti 12 mila cinghiali su una popolazione complessiva di poco superiore a 33 mila.
Nello stesso lasso di tempo sono state 14 le diverse ordinanze emanate dai commissari che si sono passati il testimone nella gestione dell’emergenza: da Angelo Ferrari a Vincenzo Caputo fino all’attuale responsabile Giovanni Filippini. «L’attività di abbattimento – ha sottolineato Alessandro Falco, tecnico incaricato dell’Asl – ha portato a una drastica riduzione dei danni all’agricoltura». Su quest’ultima valutazione nella giornata di ieri si è espressa la Confederazione Italiana Agricoltori.
«Cia lo ha detto e ribadito più volte nel tempo – ha sottolineato Daniela Ferrando, presidente dell’associazione di categoria per le zone Alessandria e Asti – la fauna fuori controllo è un grave problema, e dopo anni stiamo ancora discutendo sulla gestione dell’emergenza Psa. È un problema anche il cambio di strategia, che è cambiata da contenimento a depopolamento, con ritardi e perdita di opportunità. Quando la squadra era pronta a partire, formata e attiva resa possibile da Provincia, ASL e biocontrollori, c’è stato un repentino stop che, di fatto, rischia di vanificare gran parte del lavoro svolto».
Valutazioni e opportunità
Se si parla di peste suina è impossibile non riprendere l’argomento della recinzione costruita nel 2022 per il contenimento del contagio. A fine 2024 le parole pronunciate dal commissario Filippini e dal presidente della Regione Alberto Cirio sembravano destinate a mandare in soffitta un’esperienza molto controversa. Ora con ogni probabilità la recinzione dovrà essere recuperata. A promuovere l’iniziativa è stato, nel corso del consiglio provinciale Riccardo Molinari, capogruppo alla Camera per la Lega. «La recinzione – aggiunto Molinari – ha avuto il risultato di impedire quasi del tutto la diffusione della Psa verso ovest proprio grazie al tratto costruito per primo, nell’Acquese, mentre a est, dove ci sono stati ritardi, il virus è andato oltre».
Era l’estate 2022 quando venivano collocati i primi pali e le prime barriere tra Cassinelle, Bandita, Ponzone e, a scendere verso Olbicella e Molare. Proprio in questi punti la recinzione ha subito i danni maggiori. Ad oggi quanto collocato sul terreno è di fatto inutilizzabile, o quasi. Ad esprimere dubbi è ancora la CIA. «Bisogna decidere se quest’azione è ancora attuale ed efficace», ha fatto notare ancora Daniela Ferrando.