Sanità pubblica, Costantino (Fp Cgil): “Non svendiamo chi lavora”
Il sindacato attacca il Governo sul rinnovo del contratto: “Nessun passo avanti, servono più risorse e tutele per il personale sanitario”
ALESSANDRIA – “Non accettiamo lezioni da nessuno e non siamo disposti a svendere chi lavora in sanità”. Con queste parole Vincenzo Costantino, funzionario Fp Cgil Alessandria con delega alla Sanità Pubblica, commenta la situazione del rinnovo contrattuale per il comparto sanitario. Dopo quanto avvenuto, in particolare, all’incontro del 20 febbraio con l’Aran (Agenzia per la Rappresentanza Negoziale delle Pubbliche Amministrazioni).
“Non ci siamo resi disponibili a sottoscrivere una pre-intesa che non garantisce diritti e tutele ai lavoratori e alle lavoratrici. Il Governo non pare voler fare un passo avanti e dare un segnale tangibile a chi ogni giorno lavora per garantire il diritto alla salute di tutti i cittadini”.
Sanità, le richieste della Fp Cgil
La Fp Cgil, insieme ad altre sigle sindacali, chiede “un contratto che riconosca il valore del personale sanitario con adeguati aumenti retributivi e migliori condizioni di lavoro. Non vogliamo un contratto al ribasso che peggiori le condizioni di lavoro. Infermieri, operatori socio-sanitari, tecnici, amministrativi e tutto il personale sanitario chiedono solo di essere pagati il giusto per ciò che fanno. Non vogliono lavorare di più per guadagnare di più. Vogliono essere retribuiti in modo equo e avere il giusto tempo per la propria vita privata”.
Lo scontro con il Governo
Il sindacato critica duramente l’atteggiamento del Governo, accusandolo “di non voler investire sulla Sanità pubblica. E di ignorare le richieste avanzate fin dall’apertura del tavolo di confronto. Siamo stanchi di sentirci dire che le risorse non ci sono: il personale sanitario è stato chiamato ‘eroe’ nei momenti di emergenza, ma oggi è stato dimenticato”.
“La nostra posizione non cambierà – conclude Costantino –. Siamo disponibili al dialogo, ma solo se saranno previste risorse adeguate e integrazioni normative. Noi abbiamo deciso di lottare e continueremo a batterci per un contratto giusto, che riconosca i diritti e la dignità di chi ogni giorno tiene in piedi la Sanità pubblica”.