Avis Alessandria, il presidente si sfoga

Domani le nuove elezioni. Massara: "Quattro anni a sanare problemi pregressi"

ALESSANDRIA – Il presidente dell’Avis di Alessandria, Pino Massara, promette di “dire tutto”.

Lo farà domani, domenica 23, nel corso dell’assemblea che precederà l’elezione del nuovo consiglio direttivo cittadino dell’associazione dei donatori di sangue.

Il suo mandato è scaduto. “Volevo smettere, perché è stato un quadriennio molto impegnativo – dice – Però non mi spiace lasciare nessuno nei guai e allora mi rendo disponibile per un altro mandato. Ci sono ancora problemi da risolvere“.

Avis, “eredità pessima”

Dunque, contrariamente a quanto sembrava fino a qualche giorno fa, il presidente non tira i remi in barca, “nella speranza che molti dei consiglieri uscenti restino nel direttivo” dice.

Ma domani (inizio dei lavori alle 10) sarà interessante ascoltare la sua relazione che si preannuncia piuttosto significativa. “Dirò tutto, perché io in 40 anni di attività non ho mai avuto tanti problemi come nel quadriennio di gestione dell’Avis – spiega Massara – Abbiamo avuto un’eredità pessima, che ci ha impegnato molto a tappare buchi, pagando debiti. Ora il bilancio è a posto, ma resta aperto un contenzioso col Comune per via del locale ristorante che fa parte della nostra sede. Se non me ne vado, è per sistemare anche questo aspetto”.

La “querelle” non è una novità assoluta. Già poco dopo l’insediamento, Massara ha lasciato intendere che avrebbe dovuto affrontare molte grane finanziaria. E così è stato.

Giovani e… poliziotti

“Speravo di poter fare qualcosa in più per i donatori e favorire l’associazionismo, che era un mio obiettivo di mandato – aggiunge il presidente – ma sono stato assorbito da questioni impellenti. So di essermi impegnato molto per l’Avis, in particolare cercando di coinvolgere i giovani e gli allievi agenti della nostra Scuola di Polizia”.

Il numero dei donatori però è in calo. “C’è una flessione che riguarda tutta Italia – dice Massara – E questo è dovuto alla carenza di medici. Se ce ne fossero di più a disposizione, probabilmente potremmo aumentare le giornate di prelievo, che ora sono il venerdì e il sabato e solo qualche volta la domenica mattina”.

Il programma di domani prevede, dunque, la relazione morale e finanziaria e le votazioni. “Non farò altro che dire la verità” è la promessa. E, come da celebre canzone, spesso la verità fa piuttosto male.

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