Non ci fu insulto razzista, la Fulvius perde a tavolino
L'episodio domenica a Occimiano, negato dalla Fortitudo e non presente nel rapporto dell'arbitro
VALENZA – La gara tra Fortitudo Occimaino e Fulvius, sospesa al 39′ del primo tempo per “un asserito insulto razzista” nei confronti del giocatore Francesco Degioanni, diventa un 3-0 a tavoino per i padroni di casa.
E’ la decisione del giudice sportivo, sulla base di quanto scritto dall’arbitro nel suo referto.
Intorno alla mezzora tuti i giocatori della formazione valenzana erano rientrati negli spogliatoi, come spiegato dai dirigenti, “per protestare per un insulto di contenuto razzista nei confronti di un nostro atleta“. Espressione peraltro non rilevata dal direttore deisgnato. “Al nostro giocatore ha detto di aver sentito nulla“.
Al fischietto la dirigenza della Fulvius ha comunicato la volontà di non riprendere l’incontro (che era sul punteggio di 1-0 per i locali). Come si legge nella motivazione “l’arbitro per 4 minuti ha spiegato che non poteva adottare provvedimenti, perché non aveeva sentito insulti, e ha invitatio a riprendere il gioco”.
Così non è stato e il giudice ha ritenuto di addebitare unicamente alla Fulvius la mancata prosecuzione e completamento della partita, “una libera scelta che, in base al referto, risulta del tutto ingiustificata”.
Multa e squalifica
Quindi 3-0 a tavolino, 200 euro di ammenda al sodalizio valenzano per il comportamento di una persona in divsa della Fulvius, non identificata, che, “mentre l’arbitro, scortato, raggiungeva la sua vettura, lo avvicinava, lo ingiuriava e scattava foto“. E due turni di squalifica a Degioanni, “espulso per comportamento irrispettoso nei confronti dell’arbitro2.
La Fortitudo Occimiano ha sempre ribadito l’innocenza del suo tesserato che avrebbe pronunciato la parole incriminata (Zamburlin), ribadnedo l’impegno, da sempre, contro ogni forma di razzismo.
La Fulvius, però, potrebbe ora adottare altre forme di protesta.