Export agroalimentare in Piemonte: il vino traina le vendite all’estero
Nel 2024 il mercato cresce dell’8%. Germania e Usa i principali mercati, ma pesa la minaccia delle etichette Ue sul vino
TORINO – Il settore agroalimentare piemontese registra un record storico nell’export, con un incremento dell’8% rispetto al 2023. A guidare le vendite oltre confine è il vino, che supera prodotti come ortofrutta trasformata, salumi e olio d’oliva. Tuttavia, la crescita potrebbe essere messa a rischio dalla proposta della Commissione Europea di introdurre etichette allarmistiche sulle bottiglie di vino.
I numeri dell’export agroalimentare piemontese
Secondo l’analisi Coldiretti sui dati Istat, nel 2024 il commercio estero del settore agroalimentare italiano ha raggiunto livelli record. La Germania si conferma il primo mercato di sbocco con un valore di 10,6 miliardi di euro (+6%), seguita dagli Stati Uniti, che rappresentano il principale mercato extra-UE con 7,8 miliardi di euro (+17%).
In Piemonte, il settore agroalimentare e delle bevande si posiziona al terzo posto tra i comparti esportati, rappresentando il 13,1% del totale. I principali mercati di destinazione sono:
- Francia (15,3%)
- Germania (13,5%)
- Stati Uniti (8,3%)
- Regno Unito (4,2%)
- Cina (3,1%)
Accordi di filiera e contrasto alla contraffazione
La crescita dell’export piemontese impone una maggiore attenzione agli accordi di filiera, per tutelare e valorizzare le produzioni locali, dalla carne bovina alla frutta e alle nocciole.
Secondo Coldiretti Piemonte, è necessario migliorare le infrastrutture logistiche per ottimizzare i collegamenti nazionali e internazionali, favorendo il commercio via mare e ferrovia ad alta velocità. Allo stesso tempo, è fondamentale contrastare il fenomeno della contraffazione alimentare, che pesa per 120 miliardi di euro sul mercato globale del falso Made in Italy agroalimentare.
“Per sostenere la crescita dell’enogastronomia italiana è necessario eliminare i ritardi strutturali e garantire il principio di reciprocità negli accordi commerciali Ue, per tutelare il vero Made in Italy”, dichiarano Cristina Brizzolari, presidente di Coldiretti Piemonte, e Bruno Rivarossa, delegato confederale.