Tratta Ovada-Alessandria: il sindaco Abonante rilancia la battaglia per la riattivazione
Pendolari e amministratori locali chiedono il ripristino del servizio ferroviario, fermo dal 2012
Torna d’attualità la situazione legata alla Ovada – Alessandria, la tratta ferroviaria chiusa nel 2012 al trasporto ferroviario dedicato ai passeggeri.
La direttiva all’epoca molto utilizzata negli orari tipici dei pendolari negli ultimi anni ha alimentato discussione tra la Regione Piemonte, i comuni toccati nel suo percorso poco superiore ai 40 chilometri e i rappresentanti delle associazioni dei pendolari.
Quest’ultimi chiedono la riattivazione almeno nelle fasce orario a più alta densità di utenza. A questo problema si aggiunge l’assoluta assenza di collegamenti al sabato e la domenica quando l’orario non prevede nemmeno i bus sostitutivi tra i due capolinea. Ora a spezzare una lancia a favore della riattivazione è il sindaco di Alessandria Giorgio Abonante.
L’intervento del sindaco di Alessandria
La stazione nord sulla linea per Alessandria chiusa dal 2012
“La Regione Piemonte – ha scritto il primo cittadino in un post affidato ai suoi canali social ufficiali – ci ha oramai abituati a considerare i protocolli come documenti non vincolanti, come dimostrato nel caso del nodo ferroviario casalese. Vedremo come andrà a finire questa volta. Il sabato e nei giorni festivi treni e bus non circolano perchè “non c’è utenza”.
Ma è ovvio che non ci sia se il servizio non esiste. Così le linee Alessandria – Alba e Alessandria Ovada restano chiuse mentre i collegamenti per Milano continuano a essere problematici”.
Questione infinita
A pronunciare quella che sembrava l’ultima parola sulla Ovada Alessandria nel gennaio dello scorso anno era stato l’assessore regionale Marco Gabusi in visita in città.
«In base ai vecchi dati in nostro possesso non ci sono le condizioni per riaprire questa tratta – spiegò Gabusi – Ma conosco la serietà dei sindaci che si stanno impegnando su questa partita e se loro, come dicono, sono in grado di presentare degli studi aggiornati, affidabili, supportati da numeri chiari che invece sostengono che riattivarla in modo sostenibile si può, allora credo valga la pena di ascoltarli e, quindi, di valutare la possibilità».
Ad escludere una riattivazione fu in quella sede anche Cristina Bargero, presidente dell’Agenzia per la mobilità Piemontese. L’attuale sindaco di Ovada Gianfranco Comaschi ha raccolto il testimone della battaglia per raggiungere un obiettivo concreto dal suo predecessore Paolo Lantero e da Maura Pastorino, collega di Predosa. A supportare gli sforzi i pendolari. A confutare i numeri della Regione fu in quell’occasione Marco Martini, storico viaggiatore ovadese sulla tratta interessata.