Tutti a Caldirola!
Successo e responsabilità di TikTok nel diffondere opinioni, gusti e scelte di consumo
Forse perché ricordo con piacere i lontani anni in cui era possibile godersi una giornata di neve a Caldirola per poi prendere una cioccolata calda al bar alla partenza della funivia che mi ha fatto sorridere la vicenda di Roccaraso, invasa da migliaia di persone anche per via dei video su TikTok pubblicati da alcuni utenti.
Al di là della maleducazione da parte di alcuni, questa vicenda ben rappresenta lo specchio dei tempi. Non solo evidenzia il problema dell’overtourism che intrappola, e forse fa scappare, i residenti dei centri storici di alcune città d’arte e mette in dubbio la sostenibilità del turismo di massa nei borghi più belli, ma sottolinea il ruolo dei micro influencer nel dettare le tendenze, non solo di opinione, ma anche di consumo.
Distratti dal gossip che riguarda le celebrities che finiscono sui giornali, il rischio infatti è non dare il giusto peso alla trama di persone, con un numero di follower più contenuto, che però collaborano gli uni con gli altri e possono dare vita a iniziative con una capacità di incidere, soprattutto a livello locale, sull’opinione pubblica grazie ad algoritmi che ormai premiano più la personalizzazione che la popolarità. Del resto, sui social vi sono persone più influenti di altre, ma gli amici lo sono più di tutti.
TikTok come Amazon?
Ciò che è accaduto a Roccaraso dimostra infine il ruolo di TikTok che non è più solo un media, ma una piattaforma che organizza, supporta e, in qualche circostanza, commercializza prodotti e servizi. Di fronte al crescente ruolo di operatori come questo, il Digital Markets Act si è incaricato di introdurre un vincolo: i dati prodotti dall’attività delle aziende indipendenti che vi operano non possono essere usati dalle piattaforme per compiere scelte di produzione e vendita.
PS. Una gita a Caldirola e dintorni è bella anche se non nevica più come un tempo.