Valenza, i problemi degli orafi e il Consiglio aperto
La delegazione cinese in visita, ma anche il punto della situazione su un settore in difficoltà. La cronaca
VALENZA – – I problemi del distretto orafo sono stati l’oggetto del consiglio comunale aperto di lunedì sera, alla presenza di politici, imprenditori, rappresentanti dei lavoratori e cittadini interessati alle sorti di un distretto fondamentale per l’economia di Valenza e, in generale, della provincia di Alessandria.
I lavori (il consiglio è stato chiesto da Pd e Valenza Futura, ovvero i due gruppi di minoranza) sono stati preceduti da una conferenza stampa utile per raccontare la visita di imprenditori cinesi che, a quanto risulta, potrebbero favorire l’acquisto, in Oriente, di gioielli e preziosi realizzati nel comprensorio valenzano.
La cronaca
Cronaca del consiglio comunale aperto dedicato ai problemi del settore orafo, partendo dalla fine. Chiusura verso mezzanotte: tra proposte e preoccupazioni, qualche divergenza ma un clima sereno.
Nella speranza che si rassereni anche il fronte occupazionale. Che poi è quello che conta.
Ore 23.30: tocca ai consiglieri comunali. Parlano Griva, Varona, Di Carmelo, Giordano, Ballerini, Boccardi. E anche l’assessore Rossi.
Alle 23.10 la parola passa al pubblico. L’unico ad approfittarne è Liviano Bellini promulgatore di un tavolo degli artigiani. Finale con richiesta: “Vorrei sapere davvero quanti sono in cassa”. Poi spazio ai consiglieri comunali.
Deluso chi si attendeva l’intervento di quale imprenditore interessato dal momento difficile (dobbiamo chiamarla crisi, come fa capire l’opposizione, o di semplice momento difficile, come spiega il centrodestra?).
Presente anche l’assessore regionale Enrico Bussalino: “I 20 milioni di euro, destinati a formazione e sostegno delle imprese, possono essere rifinanziati, a copertura di tutto il 2026”.
Plauso alla Regione arriva da chi in Regione ci sta, lato maggioranza. Come Silvia Raiteri, consigliera di Fratelli d’Italia che ha ricordato l’importanza dei grandi brand.
Il suo collega del Pd, Domenico Ravetti, è stato più critico: “Si parla di 20 milioni di investimenti senza dire che non riguardano solo gli orafi. A fronte delle misure che ci vengono prospettate, se esce anche un solo lavoratore è una sconfitta di tutti”.
E Marco Protopapa della Lega ha difeso la tradizione artigiana di Valenza. Ultimo consigliere regionale a parlare, Davide Buzzi Langhi di Forza Italia: “Non è in crisi il comparto orafo, ma emerge il problema dei piccoli artigiani. La politica deve aiutare e la Regione lo sta facendo. L’unione fa la forza e stasera lo si dimostra”.
“Ma facciamo capire alle grandi imprese che le piccole sono determinati” ha detto l’assessore regionale Andrea Tronzano che ha illustrato, riscuotendo grande interesse, le varie possibilità di sviluppo (ad esempio attraverso bandi) che pochi conoscono.
Andrea Tronzano durante il proprio intervento
“Il rischio è vedere sparire le piccole aziende”. L’allarme è di Marco Ciani, segretario generale della Cisl Alessandria – Asti, che ha aggiunto: “ho vissuto altrove un’esperienza analoga. Dobbiamo essere padroni del nostro futuro, altrimenti sarà il futuro a travolgerci. Non si viva sul mito del passato perché la storia si evolve. E i lavoratori devono adeguarsi alle varie necessità”.
Confindustria: “Grande è bello”
Il sale sulla coda lo mette Fabrizio Grassi di Confindustria: “Non prendetevela coi brand, perché grande è bello. Ed è decisivo. Sono i piccoli a doversi inventare qualcosa che hanno fatto a Felizzano e Quattordio dopo la crisi dell’indotto Fiat”.
Nessuna delle 60 aziende orafe di Confindustria ricorre agli ammortizzatori sociali. E questo conferma che nel mare in burrasca sono le barchette a vacillare…
Significative le parole di Maurizio Cantello della Fiom Cgil secondo il quale bisogna tutelare le grandi aziende, ma anche difendere le piccole che hanno fatto la storia di Valenza.
Ma le grandi sono finite nel mirino di Alberto Pastorello della Uilm: “Prima hanno indotto i contoterzisti a investire perché c’era lavoro, ora gli tolgono il piatto perché non c’è più da mangiare. Quindi conviviamo un percorso per non lasciare nessuno indietro”.
Ripresa a metà 2025?
Il primo tra gli iscritti a parlare è stato Mauro Ornazzo della Cna. Ha detto che ora sono 77 le aziende che hanno chiesto la cassa integrazione ( a settembre erano 57) e molte stanno finendo il monte ore.
Notizia: secondo il brand Bulgari, la ripresa delle ordinazioni sarà a metà 2025.
Tra i punti salienti discussi, gli investimenti per la formazione e la possibilità per aziende in difficoltà di dotarsi di manager, pagati dalla Regione, in grado di individuare punti di forza e di debolezza dell’azienda stessa. E di adottare eventuali contromisure necessarie.
Alle 21.10 inizia il consiglio. Iscritti a parlare, in ordine, sindacati, rappresentanti di artigiani e Confindustria, poi i politici (in sala amministratori regionali e provinciali, oltre al Consiglio comunale di Valenza, presente all’unanimità) e, infine, i cittadini.
Una cinquantina a Palazzo Pellizzari, ma i lavori sono diffusi anche in streaming.
Dopo i saluti di Oddone, parla Elena Chiorino, vicepresidente della Regione, che Il Piccolo ha intervistato (sull’edizione di martedì 18). La Chiorino ha parlato delle misure adottate dalla Regione a sostegno di aziende e lavoratori.
La delegazione cinese
C’è pure una delegazione cinese, qui per uno scambio di informazioni su Valenza e sul mercato orafo. Il tutto per la promozione del territorio e il marketing territoriale, che riguarda anche il resto della provincia.
Ad accogliere gli ospiti, il sindaco Oddone, assessori e il consigliere Boccardi.
Il marcato cinese, è stato detto, è in grande espansione. E Valenza ha già molti legami con la Cina. ll sindaco ha detto che bisogna cogliere ogni opportunità, cercando, nella fattispecie, di promuovere le nostre eccellenze artigiane.
Gli orizzonti che si aprono, ha aggiunto Oddone, dovrebbero essere molto interessanti. E decisivo è stato Boccardi in vista anche di un gemellaggio tra Valenza e la città di Hangzhou.
La delegazione oggi è stata ad Asti e domani farà un tour nel Monferrato, sempre per capire quali sono le opportunità dal punto di vista economico. I cinesi hanno cominciato a conoscere Valenza grazie alla Jewellery Week, e si sono stupiti per il fatto che una città sia tanto caratterizzata da un’unica tipologia di prodotto.
L’arrivo in Italia
Dal 1988, arrivano cinesi in Italia per sondare mercati importanti. Hanno cominciato da grandi città, ora convergono su realtà più piccole ma decisamente interessanti dal punto di vista imprenditoriali. È plausibile che in futuro arrivino studenti propensi a imparare l’arte della gioielleria.
La delegazione si chiama Voglia di Italia Tour ed è composta da persone che si preoccupano di portare in Italia imprenditori facoltosi, desiderosi di investire.
Apprezzato in particolare il fatto che in Italia si lavora con passione, “mentre in Cina, spesso, gli uomini si comportano come le macchine”.