Piemonte, allarme manodopera: il 61,7% delle imprese fatica a trovare lavoratori
Nel 2024 la difficoltà di reperimento di personale ha superato il dato nazionale. Confartigianato: "Serve un collegamento più efficace tra scuola e impresa"
La carenza di manodopera si aggrava in Piemonte, con il 61,7% delle imprese che segnala difficoltà nel reperire personale qualificato, un dato superiore alla media nazionale del 55,2%. Il fenomeno, già critico nel 2023 con un tasso del 57,7%, mostra un ulteriore peggioramento, mettendo in difficoltà soprattutto le micro e piccole imprese.
Secondo l’Ufficio Studi di Confartigianato Imprese, la domanda di lavoratori è in crescita, ma l’offerta non riesce a soddisfare le esigenze del mercato. Edilizia, costruzioni, muratori, idraulici e serramentisti sono tra le figure più richieste, così come competenze legate alla digitalizzazione.
Un mercato del lavoro in squilibrio
Il presidente di Confartigianato Imprese Piemonte, Giorgio Felici, evidenzia l’urgenza del problema: “Le aziende cercano personale specializzato, ma non si trovano candidati. La cultura del lavoro è stata trascurata per 40 anni, e oggi paghiamo le conseguenze. Servono tecnici e professionisti, e un rafforzamento del legame tra imprese e istituti professionali”.
Anche il riorientamento dell’economia verso la transizione digitale rischia di ampliare il divario tra domanda e offerta di lavoro, se non verranno attuate politiche efficaci di formazione.
Giovani e mercato del lavoro: un’occupazione in crescita, ma con criticità
Nonostante la difficoltà di reperire manodopera, l’occupazione giovanile in Italia è cresciuta del 9,2% tra il 2021 e il 2024, un tasso doppio rispetto alla media UE (+4,6%). Tuttavia, resta un dato preoccupante: 1,5 milioni di giovani tra i 25 e i 34 anni risultano inattivi.
Per Felici, il problema non è solo contrattuale, ma sociologico: “Molte famiglie preferiscono spingere i figli verso percorsi universitari senza una reale prospettiva occupazionale, mentre il lavoro manuale viene sottovalutato. Inoltre, manca una percezione del lavoro come elemento fondante della dignità personale”.
Le prospettive
Nel primo trimestre del 2025 si prevede un lieve calo delle nuove assunzioni a livello nazionale (-0,2%), ma le micro e piccole imprese registrano un’inversione di tendenza, con un aumento previsto dell’1,7%.
Confartigianato Piemonte lancia quindi un appello affinché vengano attuate misure mirate per ridurre il divario tra domanda e offerta, rafforzando la formazione professionale e incentivando la cultura del lavoro tra i più giovani.