Corsi di primo soccorso per le forze dell’ordine: la proposta di legge di Enzo Amich
L'obiettivo? Migliorare la risposta nelle emergenze
Introdurre corsi di primo soccorso e Blsd (Basic Life Support and Defibrillation) nella formazione delle forze dell’ordine. È questo l’obiettivo della proposta di legge presentata alla Camera dei Deputati dall’Onorevole Enzo Amich, che punta a fornire competenze di emergenza a Carabinieri, Polizia di Stato, Guardia di Finanza e Polizia Locale.
L’iniziativa si inserisce nel quadro di un più ampio dibattito sulla diffusione delle tecniche di primo soccorso, con particolare attenzione agli interventi in situazioni di emergenza cardiovascolare.
L’importanza della formazione nelle emergenze
L’Onorevole Amich ha spiegato che l’idea nasce da un’esperienza personale: “Durante una giornata a Villa Borghese, ho avuto modo di intervenire in un’emergenza, salvando una vita. Questo episodio mi ha fatto riflettere sull’importanza di diffondere le competenze di primo soccorso anche tra chi opera quotidianamente a contatto con la cittadinanza”.
L’iniziativa non intende sostituire i soccorritori professionisti, ma offrire alle forze dell’ordine strumenti utili per gestire situazioni critiche in attesa dell’arrivo del personale sanitario.
Il sostegno istituzionale e scientifico
La proposta ha suscitato interesse a livello parlamentare, come evidenziato dall’Onorevole Luciano Ciocchetti, che ha richiamato il precedente impegno dell’Onorevole Giorgio Mulè nella promozione della legge 116/2021, relativa all’installazione di defibrillatori nei luoghi pubblici.
Dal mondo medico sono arrivati contributi significativi. Salvatore Cristiani, del Gruppo Emergenze-Urgenze dell’Ordine dei Medici di Roma, ha sottolineato che il 70% degli arresti cardiaci si verifica in presenza di astanti, evidenziando l’importanza di diffondere la formazione sul primo soccorso.
Un’iniziativa con ricadute operative
Secondo Giancarlo Roscio, Coordinatore del Gruppo Emergenze-Urgenze dell’Ordine dei Medici di Roma, una preparazione adeguata permetterebbe di standardizzare e migliorare la qualità degli interventi.
Un’ulteriore prospettiva è stata fornita da Federico Nardi, Vicepresidente della Fondazione per il tuo cuore-Anmco, che ha evidenziato come in Italia vi siano 500.000 pazienti affetti da patologie cardiache, due terzi dei quali con cardiopatie ischemiche. La possibilità di un intervento rapido da parte del personale già presente sul territorio potrebbe contribuire ad aumentare i tassi di sopravvivenza.
Gianna Stalla, istruttrice Blsd, ha evidenziato il valore della formazione: “Le forze dell’ordine sono spesso le prime a giungere sul luogo di un’emergenza. Disporre delle giuste competenze può fare la differenza, garantendo un primo soccorso efficace”.
Infine, Andrea Scapigliati, presidente dell’Italian Resuscitation Council, ha ribadito l’importanza di un approccio strutturato che includa formazione, sensibilizzazione e distribuzione dei defibrillatori, per un miglioramento complessivo della gestione delle emergenze sanitarie.