“Insulto razzista a un nostro giocatore”: la Fulvius si ritira dal campo a Occimiano
"Frasi inaccettabili verso un nostro tesserato": nel mirino dei biancoblu l'arbitro che non avrebbe tutelato il giocatore. La Fortitudo risponde
OCCIMIANO – Di certo, per ora, c’è soltanto che la partita è stata sospesa a metà primo tempo perché la Fulvius si è rifiutata di tornare in campo e l’arbitro Leone di Collegno ha solo potuto prenderne atto nel suo referto.
La decisione, non facile, è arrivata all’unanimità nello spogliatoio dopo che un insulto razzista rivolto alla punta Degioanni aveva causato una reazione del giocatore della Fulvius verso l’arbitro che lo ha portato all’espulsione. “Abbiamo deciso di dare un segnale forte perché non è possibile che si parli sempre di integrazione e poi in campo si dicono ancora queste cose – dicono dalla Fulvius – i nostri giocatori, anche e soprattutto i più esperti, non se la sono sentita di continuare”
“Il nostro giocatore ha ammesso uno scambio di insulti con un avversario, ma ha negato con forza di avere pronunciato qualcosa a sfondo razzista – la risposta della Fortitudo, che proprio di recente sui propri social aveva stigmatizzato un comportamento razzista in una partita giovanile – eravamo in controllo della gara dopo il gol del vantaggio, abbiamo visto gli avversari entrare negli spogliatoi e non uscirne più. Peraltro anche l’arbitro ha detto di non avere sentito nulla”.
L’ultima parola sulla vicenda, come sempre, spetterà al giudice sportivo.