Nuovo Pronto soccorso, il Comune di Ovada accelera per i permessi all’Asl
Dovrà essere il 2025 l'anno in cui portare a termine l'intervento di riorganizzazione
OVADA – Dovrà essere il 2025 l’anno in cui portare a termine l’intervento di riorganizzazione del Pronto Soccorso dell’Ospedale Civile di via Ruffini. Un passo fondamentale è arrivato qualche sera fa in consiglio comunale con la concessione dei permessi di costruire ad Asl Al chiamata a mettere a frutto il contributo da 4.5 milioni di euro sbloccato dal Pnrr per l’adeguamento antisismico delle strutture sanitarie. Burocrazia e avvicendamento alla guida dell’azienda sanitaria con l’ingresso dell’attuale direttore generale Francesco Marchitelli a raccogliere il testimone da Luigi Vercellino, hanno rallentato l’operazione annunciata già sul finire dell’ultima estate.
A confermare l’indirizzo emerso nelle settimane precedenti era stato l’assessore regionale alla Sanità Federico Riboldi in visita a Ovada. Asl Al ha chiesto i permessi lo scorso 24 dicembre. Il via libera è arrivato in deroga per lo sforamento registrato sulle quantità massime edificabili per quanto riguarda la scheda urbanistica in cui è presente anche via Ruffini. «Quest’operazione – ha chiarito in consiglio Mario Esposito, assessore all’Urbanistica – è ammessa in ragione dell’interesse pubblico della nuova riorganizzazione una volta ultimata. Nelle prossime settimane sarà convocata l’apposita commissione per visionare il progetto e avere le delucidazione necessarie dai tecnici».
Battaglia prolungata
Il nuovo Pronto Soccorso dovrà essere completato entro il 2026 per non perdere la disponibilità dei fondi Pnrr. Da quanto trapelato in questi mesi la nuova riorganizzazione prevede la creazione di un corridoio di accesso per i mezzi del 118 e di nuovi spazi più adeguati alle necessità operative del personale sanitario.
L’ammodernamento spinge a sperare in una fase nuova per l’ospedale ovadese. L’attuale Pronto Soccorso è in funzione sotto la diretta responsabilità del reparto di medicina solo per i cittadini che arrivano con mezzi propri. Da anni si trascina la polemica per il mancato trasferimento da parte dei mezzi del 118 anche dei codici verdi a più basso indice di complessità. Nonostante questa interpretazione gli accessi sono cresciuti nel 2024.
Di possibilità di una nuova gestione dell’emergenza aveva parlato proprio Luigi Vercellino nel corso della sua ultima visita nella veste di direttore generale dell’Asl.
Questione cruciale
Ha vissuto diverse fasi il Pronto Soccorso Ovadese. Al 2012 risale il declassamento con il trasferimento dei due anestesisti reperibili. Nel 2016 la ridefinizione voluta dalla Regione Piemonte in “struttura d’area disagiata”. Nel 2020 il Pronto Soccorso fu temporaneamente chiuso nel mese di marzo con l’ingresso della fase più dura dell’emergenza legata al Covid-19.
A luglio la riapertura, dopo diverse polemiche, con l’attuale organizzazione. «Da parte nostra – ha chiarito il sindaco di Ovada, Gianfranco Comaschi – faremo tutto quel che è necessario per accelerare. La riorganizzazione del Pronto Soccorso rappresenta un primo passo importante verso il ritorno delle ambulanze del 118 almeno per i casi meno gravi».