Legumi, 3 piatti su 4 sono stranieri: Coldiretti chiede etichette trasparenti
Importazioni in crescita e concorrenza sleale mettono a rischio il Made in Italy. Alessandria stabile con 7.000 ettari coltivati
ALESSANDRIA – Tre piatti su quattro di fagioli, lenticchie e ceci consumati in Italia provengono dall’estero, spesso da Paesi con standard qualitativi e normativi inferiori. A lanciare l’allarme è Coldiretti, che in occasione della Giornata mondiale dei legumi sottolinea la necessità di una maggiore trasparenza in etichetta. Così da tutelare i consumatori e garantire la competitività del Made in Italy.
Nel 2024, secondo una proiezione Coldiretti su dati Istat, le importazioni di legumi in Italia hanno raggiunto i 440 milioni di chili. Con arrivi da Stati Uniti, Canada, Russia, Argentina e Messico, dove spesso vengono utilizzati glifosate in pre-raccolta o pratiche di sfruttamento del lavoro minorile.
Il settore in Piemonte e in provincia di Alessandria
Le coltivazioni di legumi in Italia si estendono su oltre 130.000 ettari, ma il settore soffre la concorrenza di prodotti esteri a basso costo. Favorita dagli accordi commerciali internazionali. In provincia di Alessandria, la produzione si mantiene stabile, con circa 7.000 ettari coltivati, compresa la soia, per un totale di 190.000 quintali raccolti.
Nonostante un leggero recupero negli ultimi anni, la produzione nazionale rimane lontana dai livelli del passato, aumentando la dipendenza dall’estero.
Coldiretti: “Servono parità di condizioni e indicazione chiara in etichetta”
Secondo il presidente di Coldiretti Alessandria, Mauro Bianco, è fondamentale garantire condizioni e controlli equi tra i prodotti italiani e quelli importati. “Occorre assicurare che tutti i prodotti rispettino gli stessi criteri di qualità, ambiente, lavoro e salute. Serve una revisione degli accordi commerciali, basata su tre principi: parità delle condizioni, efficacia dei controlli e reciprocità delle norme”.
Il direttore di Coldiretti Alessandria, Roberto Bianco, insiste sull’importanza della trasparenza in etichetta. “L’indicazione di origine non è ancora obbligatoria per i legumi secchi o in scatola. Per evitare inganni, i consumatori dovrebbero scegliere prodotti con origine nazionale certificata, come Dop e Igp, o acquistarli direttamente dai produttori nei mercati di Campagna Amica”.