Alessandria, gli studenti del ‘Galilei’: “Trattati come un mero problema logistico”
Il racconto della classe 5ªG, costretta, come diverse altre, a fare lezione in giro per la scuola per i lavori di manutenzione
ALESSANDRIA – Se il dialogo tra i ragazzi e la scuola debba passare anche dal giornale. È quanto hanno ritenuto opportuno gli alunni della 5ªG del Liceo Scientifico Galileo Galilei di Alessandria, che ci hanno contattato per dare voce alla loro problematica.
Si tratta della difficile situazione dovuta ai lavori di manutenzione in corso nella struttura. Questi, secondo gli studenti, creerebbero infatti notevoli disagi per la didattica e la sicurezza. E non è una situazione temporanea: i cantieri, iniziati prima delle vacanze di Natale, si stanno prolungando oltre ogni previsione.
Concretamente questo significa, per molte classi, dover seguire le lezioni in condizioni inadatte, come negli atri della scuola. Oppure essere costretti a cambiare aula ogni una o due settimane, con evidenti ripercussioni sull’organizzazione e sulla concentrazione.
C’è di più: a questo si aggiungono frequenti allagamenti nei corridoi, che rendono difficile la circolazione e aumentano il rischio di incidenti.
E gli studenti, di fronte a questa situazione anomala, si chiedono giustamente perché questi interventi stiano durando così a lungo e se sia stato fatto tutto il possibile per ridurre al minimo i disagi. Ma senza ottenere risposte.
“La scuola non comunica”
Parlano Margherita Daris e Jacopo Pateo, due alunni della 5ªG: “Ciò che più ci tocca di tutta questa vicenda è la grave mancanza di dialogo da parte della scuola. Non tutta: perché i professori, come noi, non sanno nulla, e condividono il nostro disagio. Anche perché quest’anno avremo l’esame di maturità ed è chiaro quanto sia dispersivo e inadatto un luogo come un atrio per fare lezione”.
“Il problema – continuano – è di tutto il settore organizzativo e amministrativo, della Preside. Che non ci ascolta e ci parla, non ci comunica quanto durerà questa situazione. Non sappiamo nemmeno dove faremo lezione la prossima settimana. L’unico aiuto è arrivato dai professori, che hanno chiesto che a fare lezione nell’atrio siano diverse classi a rotazione, e non sempre e solo noi”.
“In tutto questo – la conclusione amara – al di là del disagio pratico, il vero disagio è quello di sentirci dei ragazzi trattati come bambini. Anzi, peggio: un mero problema logistico”.