Giornata della Memoria: oggi la cerimonia al ghetto di Casale
Il ricordo delle vittime della Shoah
CASALE – Questa mattina, lunedì 27 gennaio, Casale ha celebrato il Giorno della Memoria con un momento solenne al cardine del cancello del vecchio ghetto in via Alessandria. La cerimonia, organizzata in collaborazione con il Comune, ha visto la deposizione di una corona d’alloro alla presenza del sindaco Emanuele Capra, dei sindaci di Camino, Moncalvo e San Giorgio, delle autorità locali e di numerosi studenti delle scuole casalesi.
Durante l’evento sono intervenuti il presidente del Comitato Unitario Antifascista, l’avvocato Giovanni Battista Filiberti, e Monsignor Mancinelli, rappresentante della Diocesi. A rendere ancora più toccante la cerimonia è stata la testimonianza di Adriana Ottolenghi, vicepresidente della Comunità Ebraica, che ha condiviso il ricordo delle leggi razziali e delle persecuzioni subite dalla sua famiglia:
“Se non avessi trovato qualcuno che non si è voltato dall’altra parte e, a rischio della propria vita, ha salvato la mia, non saremmo qui a testimoniare quello che è successo.”
Le commemorazioni erano iniziate ieri, domenica 26 gennaio, con una cerimonia presso la Sinagoga della Comunità Ebraica di Casale. Centinaia di persone si sono raccolte attorno a vicolo Salomone Olper per ribadire il legame profondo tra la città e la sua Comunità Ebraica.
La giornata è stata aperta dalla proiezione del documentario su Bruno Segre, figura emblematica di lotta per la libertà e i diritti civili, raccontata dal regista Daniele Segre. Durante le due ore di incontri e interventi, la presidente della Comunità, Daria Carmi, ha ricordato con commozione Elio Carmi, Giorgio Ottolenghi e Roberto Gabei, membri di grande importanza per la Comunità recentemente scomparsi.
Un momento particolarmente sentito è stata la lettura dei nomi dei 63 cittadini casalesi e dei quattro residenti di Moncalvo deportati nei campi di sterminio, seguita dalla recitazione dell’Yizkor e dall’accensione dei tradizionali sette lumi. Quest’anno, tra i partecipanti, è stata coinvolta anche la giovane studentessa Alice Russo, testimone ideale del futuro della città.
A rendere ancora più profonda la riflessione sulla memoria collettiva è stata la lettura di cinque testi di Massimo Biglia da parte del Collettivo Teatrale, che ha interpretato le ultime testimonianze di deportati casalesi. Parole che hanno riportato a oggi il peso e il significato di quegli eventi.