Maurilio Guasco: "La mia vita tra Chiesa e Università, ma sempre alessandrino "
Docente emerito dell?Università Avogadro, intellettuale con vaste esperienze europee, ma anche prete e fondatore della comunità di San Paolo. Con…
ALESSANDRIA – Don Guido Ottria oggi, lunedì 27 gennaio, compie 101 anni. E’ il decano del presbiterio della diocesi di Alessandria e uno dei suoi religiosi più noti.
Con don Vittorio Gatti, che lo affianca da qualche tempo, continua a essere un riferimento per la Comunità San Paolo, ovvero la parrocchia del quartiere Europa quella che, il 25 gennaio (giorno della Conversione di San Paolo) ha celebrato se stessa.
Don Guido è originario di Trisobbio; suo padre morì a 33 anni quando sua mamma era incinta di 6 mesi. come ha raccontato a ‘Voce alessandrina’ ha trascorso l’infanzia nella cascina dei nonni a Schierano di Rocca Grimalda.
Maurilio Guasco: "La mia vita tra Chiesa e Università, ma sempre alessandrino "
Docente emerito dell?Università Avogadro, intellettuale con vaste esperienze europee, ma anche prete e fondatore della comunità di San Paolo. Con…
“Fino a 5 anni ho vissuto con i nonni, perché mia mamma lavorava alle Poste e si spostava in vari paesi: Trisobbio, Cassinasco, Castelceriolo, San Giuliano e Solero. Poi, nel ’29, si è trasferita a Gamalero e io l’ho seguita in modo da poter iniziare le elementari”.
L’ordinazione sacerdotale risale al 1947.
Interessante la “genesi” della chiesa di San Paolo: “Celebravamo – ha raccontato don Guido – nella chiesetta in via Maggiolini. Era piccola, molti fedeli la domenica stavano fuori. Così abbiamo pensato di costruire una chiesa più grande. Era il 1968. Eravamo incerti, ma alla fine ci pensò il Padreterno: la famiglia Garavelli ci lasciò i suoi beni al fine di edificare una “chiesa di San Paolo”… Monsignor Almici fece il decreto indicando me come parroco, aiutato da don Maurilio Guasco, don Giorgio Guala, don Mario Martinengo e don Giampiero Armano. Da lì siamo partiti”.
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Oggi alle 15 il funerale ad Alessandria nella parrocchia di San Paolo
E qui continua, circondato dall’affetto dei parrocchiani che, ieri, augurandogli lunga vita, gli hanno assicurato che “il Paradiso può attendere”.