Distretto di Valenza, perché è arrivata la crisi?
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VALENZA – Allarme per il settore orafo di Valenza. E ora si muove (con decisione) la politica, chi chiedendo un consiglio comunale aperto, chi ritenendolo non necessario.
Andiamo con ordine. E’ di oggi la notizia che i gruppi consiliari di minoranza del Comune, ovvero Partito Democratico e Valenza Futura, hanno depositato la richiesta di convocazione di un consiglio comunale aperto “per discutere ed approfondire la situazione di crisi delle piccole e medie aziende del distretto orafo valenzano”.
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“La finalità – scrivono Salvatore Di Carmelo, Maria Maddalena Griva, Davide Varona (Pd) e Luca Ballerini e Alberto Lanza (Valenza Futura) – è quella di sollecitare tempestivamente e sostenere il ricorso agli strumenti di sostegno ai dipendenti, alle imprese e a quelle aziende che stanno attraversando un periodo di difficoltà e fragilità”.
Sul fronte della maggioranza, si fa sentire Viktoria Miakieva, capogruppo di Fratelli d’Italia, secondo la quale “la proposta di convocare un consiglio comunale aperto, sebbene possa apparire come una forma valida di partecipazione e dialogo, rischia di generare unicamente un clima di ansia e preoccupazione. È nostro convincimento che questo approccio non porterebbe a soluzioni concrete e pratiche per affrontare i problemi esistenti”.
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La Miakieva ricorda che la vicepresidente della Regione, Elena Chiorino, è già stata nell’Alessandrino a fine dicembre e tornerà il 6 febbraio per trattare il problema del distretto orafo con esponenti della politica, dell’imprenditoria e del sindacato.
Dunque, a detta della capogruppo, “questo tipo di dialogo diretto e mirato risulta senza dubbio più produttivo rispetto a un’assemblea pubblica, la quale, per quanto possa sembrare una soluzione valida, difficilmente porterà a risultati concreti nell’affrontare la significativa flessione nella produzione di gioielli, in particolare per quanto riguarda il contoterzismo, un argomento che merita particolare attenzione e considerazione”.
Insomma: le parti, almeno a Palazzo, sembrano molto distanti.