Piemonte, tessuto imprenditoriale in contrazione nel 2024
Con più cessazioni che iscrizioni, la nostra regione registra un saldo negativo del -0,09%. Crescono solo alcuni settori e forme giuridiche
TORINO – Il 2024 segna un anno di contrazione per il tessuto imprenditoriale piemontese, con un saldo negativo di 382 unità tra iscrizioni e cessazioni di imprese.
Secondo il report di Unioncamere Piemonte basato sui dati del Registro delle imprese, le nuove iscrizioni si attestano a 22.886 (+0,9% rispetto al 2023), mentre le cessazioni raggiungono quota 23.268, in crescita del +5,3%. Il tasso di crescita si attesta così al -0,09%, peggiorando rispetto al +0,14% del 2023 e risultando inferiore alla media nazionale (+0,62%).
Analisi delle dinamiche imprenditoriali
L’analisi per forma giuridica evidenzia differenze significative. Le società di capitale continuano a crescere, segnando un tasso positivo del +3,19%, in linea con il 2023. Al contrario, le società di persone registrano un calo del -1,91%, seguite dalle imprese individuali (-0,67%) e dalle altre forme giuridiche (-0,38%).
Gian Paolo Coscia, Presidente di Unioncamere Piemonte, commenta così il quadro emerso: «I dati del 2024 ci offrono un quadro complesso e preoccupante dell’evoluzione del tessuto imprenditoriale piemontese. La diminuzione dello stock complessivo di imprese, seppur contenuta, è un segnale che non possiamo ignorare. Il Piemonte, pur mantenendo una posizione di tutto rispetto nel panorama nazionale, rischia di perdere terreno rispetto ad altre regioni».
Settori in crescita e in difficoltà
Alcuni settori si distinguono per una crescita positiva: gli altri servizi registrano un incremento dell’1,28%, seguiti dalle costruzioni (+0,43%) e dal turismo (+0,41%). Tuttavia, altri comparti continuano a contrarsi, come l’industria in senso stretto (-0,78%), il commercio (-1,43%) e l’agricoltura (-1,57%).
«Il quadro geopolitico internazionale di certo non aiuta a creare fiducia nei nostri imprenditori», aggiunge Coscia, che evidenzia anche le sfide legate alla digitalizzazione e alla sostenibilità ambientale.
Prospettive per il futuro
Dal punto di vista geografico, Asti (+0,01%) è l’unica provincia a registrare una leggera crescita. Torino e Biella restano sostanzialmente stabili (-0,01%), mentre le contrazioni più significative si osservano nel Verbano-Cusio-Ossola (-0,41%) e a Cuneo (-0,30%).
Secondo Coscia, è necessario agire con interventi mirati: «Per invertire questa tendenza, è necessario un intervento coordinato da parte di tutti gli attori locali e nazionali. Occorre sostenere le imprese con misure mirate, semplificare l’accesso al credito, favorire l’innovazione e promuovere la formazione professionale. Solo attraverso un approccio integrato e lungimirante potremo rilanciare l’economia piemontese e garantire un futuro migliore ai nostri territori».