L’incoerenza di un biomonitoraggio che sembra non voler tracciare i Pfas

I Comitati hanno chiesto di includere la quantificazione separata di cC6PO4 e Adv. Ma la risposta della Regione è negativa

ALESSANDRIA – Il biomonitoraggio della Regione mostra un volto che ora fa discutere. I Comitati hanno posto una domanda semplice e lecita: che le analisi includano la quantificazione separata dei Pfas cC6O4 e della miscela Adv. Al momento, la risposta è “no”.

Una risposta arrivata oggi, ma non direttamente ad Ànemos, Vivere in Fraschetta, StopSolvay e Greenpeace, bensì al consigliere regionale Pasquale Coluccio che ha presentato un’interrogazione a risposta immediata, facendosi portavoce delle richieste delle associazioni del territorio.

‘Non esistono valori di soglia’

L’assessore regionale alla Sanità Federico Riboldi, riferendosi alle sostanze in questione, ha sottolineato che ‘ad oggi non esistono valori di soglia per possibili effetti sulla salute per queste molecole’.

‘Per tale ragione – ha insistito – non è possibile, associare una determinata concentrazione di tali sostanze a possibili rischi per la salute umana’.

“Si rileva – continua – che avere una quantificazione separata, non rappresenta una fotografia precisa della situazione sanitaria delle persone, bensì il livello di esposizione ambientale a tali sostanze“.

Ma le richieste delle Associazioni verranno comunque sottoposte alla Task Force (con a capo Riboldi) che sta effettuando gli esami del sangue ai volontari.

I quesiti

Perché si è scelto di non indicare quanti e quali Pfas verranno eventualmente trovati? Perché non includere la quantificazione separata di cC6O4 e l’Adv? Verranno effettivamente cercati e sommati nei Pfas totali?

I medici esperti del settore sostengono che oltre un certo quantitativo di queste sostanze nel sangue è necessario interrompere l’esposizione. Allora, forse, sarebbe necessario tracciarne la provenienza…

Le persone hanno diritto di sapere cosa hanno nel sangue, nel dettaglio. Soprattutto se si tratta di veleni. A quel punto è dovere delle amministrazioni organizzare il passo successivo. Che non è la rassegnazione.

SEGUI ANCHE: