Blue Tongue, in arrivo il nuovo piano vaccinale in Piemonte
La Regione predisporrà la somministrazione obbligatoria per 120mila capi ovini. L'intervento sarà presentato alle associazioni di categoria
TORINO – Grazie al via libera del Ministero della Salute, la Regione Piemonte ha annunciato un nuovo piano vaccinale contro la Blue Tongue, la Febbre catarrale che colpisce gli ovini e altre specie. La vaccinazione obbligatoria sarà valutata per i 120mila capi ovini presenti sul territorio regionale. Una misura ritenuta strategica per prevenire la diffusione del virus e ridurre i danni economici agli allevamenti.
Gli assessori regionali alla Sanità, Federico Riboldi, e all’Agricoltura, Paolo Bongioanni, hanno accolto con soddisfazione questa nuova opportunità. «La vaccinazione obbligatoria rappresenta uno strumento fondamentale per prevenire i sintomi dell’infezione negli ovini, la specie più sensibile alla Blue Tongue. E, anche, per favorire gli scambi commerciali tra le Regioni e a livello nazionale».
Blue Tongue, il contesto e l’importanza del piano vaccinale
Classificata dall’Unione Europea come pandemia minore di classe C, la Blue Tongue ha registrato in Piemonte 469 casi da sierotipo BTV-8 tra luglio e dicembre 2024, oltre a un focolaio da BTV-4 in provincia di Novara. Per contrastare questa malattia, la Regione ha predisposto un programma vaccinale che mira a:
- Vaccinare tutti i 120mila capi ovini entro il 31 maggio 2025;
- Offrire vaccinazione volontaria per bovini, bufalini, caprini e alpaca, che pur non essendo colpiti dalla malattia possono trasmettere il virus agli ovini;
- Consentire alle Asl di acquistare e gestire le dosi vaccinali (già disponibili sul mercato) a prezzi contenuti, tra 1 e 2 euro a dose.
La campagna vaccinale sarà gratuita per gli allevatori in caso di obbligatorietà e sarà gestita dai servizi veterinari delle Asl. Le vaccinazioni inizieranno in primavera, per anticipare la stagione calda. Quando la presenza all’aperto delle greggi aumenta il rischio di esposizione alle zanzare vettori del virus.
La Regione ha inoltre richiamato i medici veterinari a una rigorosa farmacovigilanza, con l’obbligo di segnalare tempestivamente eventuali eventi avversi causati dal vaccino, per garantire l’efficacia e la sicurezza del piano.
I benefici del nuovo approccio
Oltre a tutelare il patrimonio zootecnico regionale, la vaccinazione obbligatoria consentirà agli allevatori di mantenere attive le movimentazioni e gli scambi commerciali con le Regioni confinanti e su scala nazionale. Riducendo così i danni economici derivanti da focolai di Blue Tongue. «Questa strategia vaccinale è una risposta concreta per proteggere i nostri allevamenti e garantire la sostenibilità del settore ovino», hanno sottolineato Riboldi e Bongioanni.