Avoi, ovvero: l’Alessandria che pensa ai bambini
Da trent'anni l'impegno dell'associazione dei volontari per l'infanzia. E per i pazienti che arrivano da lontano
ALESSANDRIA – L’Avoi c’è da trent’anni e da trent’anni si occupa di bambini. Per la precisione, di quelli ricoverati all’ospedale Cesare Arrigo di Alessandria. Portano sorrisi e conforto, ma anche sostegno ai famigliari qualora avessero necessità pratiche.
Non fanno poco questi volontari, guidati dal dottor Maurizio Cremonte, un medico che c’è fin dalla fondazione del gruppo, opportunamente supportato da chi, perfino tutti i giorni, passa di reparto in reparto “per vedere se qualcuno ha bisogno”.
L’Avoi e Taher
Rosanna e Giusy sono solo due tra le persone impegnate con l’Avoi (ne servirebbero molte, è evidente). Raccontano al ‘Piccolo’ il bello della loro attività e le esperienze vissute a contatto (anche) con bambini originari della Costa d’Avorio, del Kurdistan, dell’Eritrea… giunti ad Alessandria per farsi curare.
Il caso più recente è quello di Taher, 12 anni, affetto da una malformazione congenita dell’intestino: ha subito un intervento chirurgico e, dopo due mesi (ospitato prima in reparto poi alla Family room della Fondazione Ronald McDonald), lunedì 20 tornerà al suo paese, nel Nord dell’Iraq (ma fra un annetto dovrà venire nuovamente in Italia per un’ulteriore operazione).
L’Arcuri in corsia
L’assistito più celebre è il compianto Cassien. “Era innamorato di Manuela Arcuri – racconta Rosanna Bernardi – tant’è che quando l’attrice arrivò ad Alessandria per uno spettacolo, la convincemmo a venire all’infantile a salutare il suo fan speciale. E fu un incontro straordinario”. Storia vuole che molti dei medici in servizio vollero farsi fotografare con lei…