Peste suina, Cia: “Bene il via libera all’abbattimento cinghiali nelle aree cuscinetto”
Il provvedimento, richiesto da Cia Piemonte, rappresenta un passo avanti nella lotta al virus e nella tutela degli agricoltori
TORINO – La decisione di procedere con l’abbattimento dei cinghiali nelle aree cuscinetto tra le zone infette e quelle indenni dalla Peste suina africana (Psa) segna un’importante svolta nella strategia di contenimento del virus. A sottolinearlo è Cia Piemonte attraverso il suo presidente regionale, Gabriele Carenini.
«Accogliamo con favore il cambio di strategia – ha dichiarato Carenini –. Un provvedimento necessario che va nella direzione da noi fortemente sostenuta fin dall’inizio dell’emergenza».
La misura, annunciata dal commissario Filippini, ha trovato il pieno appoggio della Regione Piemonte, con il presidente Alberto Cirio e gli assessori regionali alla Sanità Federico Riboldi e all’Agricoltura Paolo Bongioanni.
Secondo Carenini, «il contenimento della fauna selvatica e l’abbattimento dei cinghiali sono condizioni essenziali per affrontare in modo efficace l’emergenza Psa. Questa azione non solo contrasta la diffusione del virus, ma rappresenta anche una misura indispensabile per tutelare il reddito degli agricoltori. Già pesantemente penalizzati dalle restrizioni sanitarie imposte per contenere l’epidemia».
Emergenza Peste suina e il ruolo della fauna selvatica
La diffusione incontrollata dei cinghiali è stata a lungo considerata una delle principali cause dell’aggravarsi dell’emergenza Psa in Piemonte. Con la nuova strategia, che prevede abbattimenti mirati nelle aree cuscinetto, si punta a limitare il rischio di contaminazione delle zone indenni.
Carenini ha inoltre evidenziato come la fauna selvatica fuori controllo rappresenti uno dei problemi più gravi per l’agricoltura piemontese. «Questo provvedimento non solo protegge il settore suinicolo, ma aiuta anche a preservare l’equilibrio ambientale e la sostenibilità delle attività agricole».
Un ulteriore aspetto positivo emerso dall’incontro riguarda l’accoglimento della proposta della Cia di organizzare incontri semestrali di aggiornamento con il commissario straordinario. «Questo permetterà un costante monitoraggio dell’emergenza e una migliore condivisione delle strategie operative tra istituzioni e organizzazioni di categoria», ha aggiunto Carenini.
Un passo avanti nella lotta alla Psa
Con circa 400 aziende suinicole in provincia di Alessandria e 3.000 in tutto il Piemonte, il settore rappresenta una parte fondamentale dell’economia regionale. La nuova misura si inserisce in un contesto di azioni già avviate, come i controlli sanitari e le zone di restrizione, per contrastare la diffusione della peste suina e garantire la tutela delle eccellenze agroalimentari piemontesi.