Giornata del dialetto, a Pasturana un video con i proverbi locali
PASTURANA — La Proloco di Pasturana ha aderito alla Giornata nazionale del dialetto e delle lingue locali. La Giornata si…
ALESSANDRIA – Oggi è la Giornata del dialetto che si celebrerà finché la parlata locale non sarà estinta. O, comunque, non finirà nel dimenticatoio, da lingua morta che nessuno avrà interesse a far resuscitare.
Il dialetto cerca di tenere duro, ma fa fatica. Imbastardito dall’Italiano e soppiantato (per sacrosante ragioni) dall’Inglese, è minato anche dalle nuove generazioni figlie di genitori arrivati dall’Europa dell’Est, dall’Africa o comunque da territori dove difficilmente si usa la frase “dui povròn bagnà ‘nt l’éuli” che è “must” (ah, l’Inglese contagioso) del Piemonte.
Che poi, anche lì. Si fa presto a dire piemontese. Ma piemontese di Torino, piemontese di Verbania o piemontese di Alessandria?
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E com’è il piemontese di Alessandria? E’ quello che si parla agli Orti, oppure al Cristo o magari anche a Cantalupo dove il dialetto è solo simile, ma non uguale, a quello di Castelceriolo o di San Michele?
Eh no perché qui bisogna capirci. La tendenza dei dotti è quella di catalogare tutto il piemontese prendendo come paradigma Torino (come se alle Vallette si parlasse il dialetto di Borgo Dora), ma il torinese in questione, quello di “chiel” non ha niente a che fare con la nostra zona dove “egli” è “chìl” oppure “lu”, per non dire dell’isola linguistica di Solero dove “quello e quella” sono “cil e cila”.
Se poi ci mettiamo a discutere sul come si scrive finiamo in un ginepraio che non sarà certamente questione risolvibile in una giornata, anzi in questa Giornata celebrativa che, alla fin fine, ci fa capire che, in fatto di dialetto, abbiamo tutti ragione (se siete pessimisti: abbiamo tutti torto).
*post scriptum: a proposito di scrittura: “dui povròn bagnà ‘nt l’éuli” l’abbiamo trovata scritta in svariati modi. Gentili lettori, fatevi andare bene questo, va.