Retail, in California si parla novese: il progetto di Aedes premiato a Hollywood
Aedes Siiq, la società immobiliare proprietaria del Retail Park di Serravalle Scrivia, è stata premiata a Hollywood per l'innovativo progetto…
VALENZA – “A Los Angeles sono perfino arrivati i pompieri dal Messico per aiutare a domare gli incendi. E questo è un aspetto straordinario”.
Melissa Morgan ha 35 anni e insegna Inglese a Valenza, la città in cui risiede. Ha vissuto in California dove abitano famigliari e amici.
“Ho parlato direttamente con gente che sta a Los Angeles, non nei Palisades, ma poco fuori, ma verso West Hollywood e Redondo Beach. Un’amica lavora come agente immobiliare a Los Angeles e si occupa anche dell’area dei Palisades. Mi ha raccontato che la devastazione è tremenda, indescrivibile. La sua agenzia immobiliare sta raccogliendo donazioni a camionate, riempiendo enormi furgoni da trasloco di forniture per le persone in difficoltà. E’ un’agenzia molto grande e lei, insieme ai colleghi, sta gestendo tantissime donazioni di beni di prima necessità come vestiti, biancheria da letto, articoli per l’igiene personale e tutto ciò che serve in casa per chi ha perso tutto”.
Le immagini della devastazione continuano a fare il giro del mondo e a commuovere. “Intere comunità sono state rase al suolo – dice Melissa – Non è rimasto nulla: chiese, scuole, case, tutto è sparito. È difficile anche solo immaginare di perdere non solo la casa, ma anche il quartiere, i ristoranti, le scuole dei propri figli. La vita di queste persone è stata completamente stravolta, e non si sa nemmeno da dove cominciare a ricostruire”.
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I genitori di Melissa sono in pensione: il padre è stato professore di Inglese e la madre, traduttrice capo del Distretto scolastico, si occupava delle traduzioni dallo Spagnolo all’Inglese.
“Credo che la cosa più terribile di tutta questa situazione – aggiunge la valenzana – sia che le compagnie assicurative hanno cancellato le polizze antincendio di migliaia di persone pochi mesi prima di questi eventi. Le persone hanno perso tutto e non hanno alcuna copertura per ricostruire. Già vivere in California è costosissimo, spesso servono due o tre lavori solo per vivere una vita normale. E ora, senza assicurazione, non hanno alcun aiuto per ricominciare. È qualcosa di davvero spaventoso. Senza contare gli animali selvatici e domestici, come cani e gatti, che probabilmente sono morti a causa del fumo o delle fiamme. Anche l’aria è irrespirabile, e questo rappresenta un ulteriore pericolo”.
Sull’origine degli incendi, qualche sospetto c’è. “Sembra che siano stati di origine dolosa. Ci sono video che mostrano persone mentre appiccano il fuoco e gli incendi sono divampati simultaneamente in più punti, il che è impossibile senza un intervento umano”.
Non solo: “In questo periodo sono stati segnalati diversi episodi di persone colte sul fatto mentre cercavano di appiccare incendi. È terribile pensare che una tragedia simile sia stata causata di proposito. Inoltre, avevano appena approvato delle leggi che prevedevano lo svuotamento dei serbatoi d’acqua della zona, quindi quando gli incendi sono scoppiati non c’era acqua per spegnerli. I vigili del fuoco hanno dovuto usare aerei per prelevare acqua dall’oceano”.
Ma dal momento che, anche in caso di tragedia, bisogna trovare spunti positivi, l’insegnante dice: “Noi americani, di fronte a disastri così gravi, ci uniamo sempre. Ho visto tanti miei amici organizzare raccolte fondi, aprire campagne GoFundMe, raccogliere e donare beni di prima necessità. Alcuni cucinano pasti per i vigili del fuoco o si offrono come volontari. È bello vedere quanto sappiamo sostenerci nei momenti di crisi, e questo mi rende orgogliosa. Penso che solo grazie a questo spirito di comunità si possa sperare di superare questa tragedia”.
Poi, uno sguardo al futuro: “Ricostruire queste zone sarà una sfida immensa. Solo per ottenere i permessi di costruzione e ricostruire una casa ci vorranno anni. Penso che ci vorranno almeno dieci anni o più prima di vedere una vera ripresa. Sarà una battaglia lunga e difficile, non solo per le famiglie, ma anche per le amministrazioni locali che dovranno ricostruire scuole, attività commerciali e case”.
“Mi sento profondamente triste perché la California è la mia casa, e vedere la mia terra così distrutta mi spezza il cuore – chiosa Melissa – Le persone vivono con la paura di doversene andare da un momento all’altro. Questo mi fa sentire ansiosa e addolorata insieme a loro”.