Peste suina: quattro nuovi casi tra i cinghiali in Piemonte e Liguria
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Via libera in Piemonte all’abbattimento dei cinghiali nelle zone cuscinetto tra le aree colpite dalla peste suina africana e quelle invece ancora indenni. Lo ha annunciato questa mattina il commissario nazionale per la Psa, Giovanni Filippini, durante un incontro con il governatore Alberto Cirio e con l’assessore regionale all’Agricoltura Paolo Bongioanni.
«Siamo di fronte a un radicale cambio di paradigma – ha detto Cirio – È stato riconosciuto, come sostenevamo da tempo, che contro questo virus il semplice contenimento dei cinghiali non poteva bastare. Serviva invece l’abbattimento, per limitare una specie altamente invasiva, dannosa per l’agricoltura e all’origine pure di numerosi incidenti stradali».
Secondo Filippini, «è necessario depopolare dai cinghiali la cosiddetta zona 1, cioè quella fascia di territorio tra le aree infette e quelle dove la Psa non è ancora arrivata». «In questo modo, la peste suina non troverà il proprio vettore di trasmissione e non potrà raggiungere la “zona bianca”, cioè quella non infetta».
La malattia però si sposta anche con il “fattore umano”: «I cacciatori impegnati nelle operazioni di selecontrollo seguono corsi di formazione per imparare le procedure di disinfezione», ha detto Filippini. «Non è l’apertura della caccia ordinaria, ma di interventi disciplinati», ha voluto ribadire Cirio.
Quanto alla famigerata recinzione anti cinghiali, costata diversi milioni di euro, il commissario ha chiarito che ormai «si trova completamente all’interno della zona infetta» e che servono «altre misure di confinamento». Anche se inutile, non c’è però un piano di smantellamento: «Non è una priorità», ha detto Filippini. «La barriera ci è stata imposta dall’Europa», ha ricordato il governatore.
L’assessore Bongioanni ha fatto il punto sugli aspetti economici dell’emergenza Psa. «La filiera suinicola rappresenta un pezzo significativo del Pil regionale», ha detto. Il giro d’affari in Piemonte vale oltre 4 miliardi di euro, 100 in Italia, con oltre 40 mila persone impiegate. Il Piemonte rappresenta uno dei distretti suinicoli più importanti del Paese, con un milione di capi nella sola provincia di Cuneo (Lombardia ed Emilia contano circa 4 milioni di suini).
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