Piemonte: previste 34.630 assunzioni a gennaio 2025, ma il trend è negativo
La domanda di lavoro cala del 10,3% rispetto al 2024. Servizi in sofferenza e difficoltà di reperimento per figure specializzate
TORINO – Le imprese piemontesi prevedono di effettuare circa 34.630 assunzioni nel mese di gennaio 2025. Un dato che sale a 89.040 se si considera il trimestre gennaio-marzo. Tuttavia, il trend occupazionale registra un calo del 10,3% rispetto allo stesso periodo del 2024, a causa del rallentamento del comparto industriale e di una generale contrazione della domanda di lavoro a livello nazionale.
Secondo il Bollettino Excelsior di Unioncamere e del Ministero del Lavoro, la domanda piemontese rappresenta il 21,8% delle assunzioni nel Nord Ovest e il 7% del totale nazionale (497mila circa). Il 66,7% dei contratti riguarderà personale dipendente, mentre cresce la quota di lavoratori somministrati (20,5%) e collaboratori (4,6%).
La tipologia contrattuale più diffusa resta il tempo determinato (50%), anche se in calo rispetto al mese precedente. I contratti a tempo indeterminato, invece, crescono al 37%. Gli apprendistati rappresentano il 9% delle entrate, mentre altre forme contrattuali incidono per il restante 3%.
Assunzioni: settori e qualifiche richieste
I servizi si confermano il principale motore occupazionale, generando il 66,5% delle assunzioni previste per il trimestre. Sono commercio (14,5%), turismo (13,8%) e servizi alle persone (12,9%) i settori trainanti. Il comparto industriale, invece, prevede il 33,5% delle entrate, con oltre 4.900 assunzioni in meno rispetto al trimestre gennaio-marzo 2024. Tra le industrie, spiccano le meccaniche ed elettroniche (7,3% delle previsioni totali).
Le qualifiche più richieste riguardano operai specializzati e conduttori di impianti (30%), seguiti da dirigenti, specialisti e tecnici (26%) e impiegati (10%). I profili generici rappresentano il 14%.
Il 49,6% delle assunzioni programmate in Piemonte a gennaio 2025 presenta difficoltà di reperimento, principalmente per mancanza di candidati (34,4%). Tra le professioni più difficili da trovare, spiccano:
- Medici: 89,2% di difficoltà.
- Operai specializzati per rifiniture edili: 75,6%.
- Conduttori di macchine movimento terra: 72,1%.
- Tecnici della salute: 68,1%.
Difficoltà elevate riguardano anche i settori meccanico, chimico-farmaceutico e edile, con punte del 78,5% per quest’ultimo.
Giovani e mismatch
Il 31% delle assunzioni è destinato a giovani sotto i 30 anni, mentre il 19% riguarda personale immigrato. Per oltre il 62% delle entrate è richiesta esperienza specifica, e il 26% delle posizioni richiede capacità creative o innovative. Il mismatch tra domanda e offerta di lavoro, pur in lieve miglioramento rispetto a gennaio 2024 (51,1%), resta un problema strutturale.