Scende il sipario sulla trentaseiesima edizione di Vignaledanza
Carmen ed i Carmina Burana chiudono la rassegna che è tornata nel "Paese della danza"
VIGNALE MONFERRATO – Gian Mesturino era un uomo di cultura, un grande appassionato di teatro, un talent scout che si è speso per portare l’arte anche in luoghi periferici.
E’ morto a Torino, la città dove gestiva l’Alfieri, il Gioiello e l’Erba, spazi ben conosciuti da attori e spettatori. Ma, forse perché originario del Monferrato (è nato a Casale, la famiglia era originaria di Solonghello), ha guardato con particolare interesse alla nostra zona.
A lui (anzi, anche a lui) si deve lo sviluppo di ‘VignaleDanza’, festival che è stato decisivo per il rilancio di un territorio che, col tempo, è cresciuto in modo esponenziale e che, nel 2004, venne promosso patrimonio Unesco.
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A Gian Mesturino è stato fatale un infarto. Aveva 82 anni. A dicembre era tornato in scena con ‘Gelindo’, la commedia natalizia che portava in scena da moltissimo tempo per regalare al pubblico il gusto della tradizione e le atmosfere della Natività.
Con la compianta moglie Germana Erba, ha creato il liceo coreutico teatrale per danzatori, attori, cantanti e performer di musical. E’ stato una fucina di talenti. E ‘VignaleDanza’, che è solo uno dei festival che ha diretto, andava proprio nella direzione di avvicinare i ragazzi al balletto e farli crescere.
Le figlie Miriam (ormai attrice e regista di richiamo), Eva e Irene hanno ereditato dai genitori la passione per l’arte.
Il funerale sarà celebrato martedì 14 gennaio alle 10 a Torino, nella chiesa Madonna Addolorata, in corso Moncalieri 227 ; qui lunedì alle 18.30 sarà recitato il rosario.
Con l’addio di Mesturino, perdiamo un architetto prestato alla cultura, uno scenografo, un attore, un regista. Ma anche un “concreto visionario”, illuminato di buone idee che sapeva mettere in pratica.