Vino dealcolato in Italia: Coldiretti Alessandria difende il patrimonio vitivinicolo
L'associazione esprime preoccupazione per le implicazioni ideologiche e commerciali del via libera alla produzione
ALESSANDRIA – L’approvazione del decreto che consente la produzione del vino dealcolato in Italia ha acceso un vivace dibattito. Le nuove disposizioni, pubblicate dal Ministero dell’Agricoltura e della Sovranità Alimentare (Masaf), permettono di ridurre il tenore alcolico dei vini italiani. Aprendo così il mercato a una nuova categoria di prodotti già diffusa in altri Paesi europei. Tuttavia, la decisione non è priva di controversie.
Secondo il presidente di Coldiretti Alessandria, Mauro Bianco, “il vino è un alimento naturale con radici profonde nella dieta mediterranea e nella cultura italiana. È ingiustificata e impropria l’equiparazione tra il consumo moderato di vino e l’abuso di superalcolici. Il vino è l’emblema di uno stile di vita equilibrato, che favorisce il benessere psico-fisico. Non possiamo permettere che venga criminalizzato sulla base di un approccio ideologico”.
Il vino, sottolinea Bianco, è parte integrante della storia e tradizione italiana, con riconosciute proprietà salutistiche quando consumato in quantità moderate. L’introduzione dei vini dealcolati, pur rappresentando un’evoluzione del mercato, deve essere gestita con attenzione per evitare distorsioni o percezioni errate.
Vino dealcolato: le nuove regole
Il decreto stabilisce che in Italia sarà possibile produrre vini a basso contenuto alcolico o completamente privi di alcol. Tuttavia, ci sono restrizioni significative:
- Il processo di dealcolazione non sarà consentito per vini a denominazione di origine protetta (Dop) o indicazione geografica protetta (Igp).
- Sarà vietato aumentare il tenore zuccherino nel mosto e aggiungere aromi o acqua esogena al prodotto finale.
Queste limitazioni mirano a preservare l’autenticità e la qualità del patrimonio vitivinicolo italiano.
Il Direttore Coldiretti Alessandria, Roberto Bianco, ha evidenziato l’importanza di tutelare il vino come pilastro del Made in Italy. “Il vino è un patrimonio unico al mondo, forte di 10.000 anni di storia e di una varietà straordinaria di vitigni autoctoni. È un settore chiave per il sistema economico nazionale e per l’export, che va difeso dai tentativi di colpevolizzarlo o ridurne il valore culturale”.
Bianco ha anche sottolineato che il vino deve essere riconosciuto come un vero e proprio alimento, dove l’abuso, non l’uso, rappresenta un rischio, esattamente come per qualsiasi altro prodotto alimentare.
Prospettive e preoccupazioni
La produzione di vini dealcolati potrebbe rispondere a nuove esigenze di consumo, ma occorre evitare che venga utilizzata per minare il valore storico e culturale del vino italiano. Per Coldiretti, è prioritario evitare fake news che equiparano il vino ai superalcolici e continuare a promuovere un consumo consapevole e moderato.