Coldiretti Piemonte: “Urgente il semaforo per gli abbruciamenti”
L'associazione sollecita l’introduzione di finestre per gestire i residui vegetali, salvaguardando ambiente e attività agricole
TORINO – L’introduzione del meccanismo del semaforo per regolare gli abbruciamenti dei residui vegetali è diventata una priorità, secondo quanto richiesto da Coldiretti Piemonte. La proposta, avanzata in occasione della manifestazione del 19 novembre e ribadita in una lettera all’assessore regionale all’Ambiente Matteo Marnati, mira a evitare fitopatie e incendi. Consentendo così agli agricoltori di operare in sicurezza e nel rispetto delle normative ambientali.
Tra il 15 settembre e il 15 aprile, in Piemonte è vietato l’abbruciamento dei residui vegetali su quasi 1.000 comuni. Inclusi vaste aree di pianura, collina e l’agglomerato metropolitano. Tuttavia, Coldiretti evidenzia che questo divieto ostacola le imprese agricole, che necessitano di “finestre” temporali per smaltire i materiali vegetali derivanti dalle loro attività.
“Adottare la modalità del semaforo – spiega il presidente di Coldiretti Alessandria, Mauro Bianco – consentirà di attivare intervalli di tempo utili per la combustione. Considerando che l’elevata concentrazione di polveri sottili è dovuta principalmente ad altri fattori inquinanti”.
Coldiretti: “L’impatto sull’agricoltura e sul territorio”
Il periodo cruciale per l’abbruciamento si concentra tra settembre e novembre e nei mesi di marzo e aprile, coincidenti con attività agricole essenziali. Come sottolinea il direttore di Coldiretti Alessandria, Roberto Bianco, è indispensabile creare condizioni favorevoli per queste pratiche. “L’agricoltura è fondamentale per preservare i territori dall’abbandono e salvaguardare l’assetto idro-geologico. La gestione dei residui vegetali è una parte integrante di questo impegno”.
Il meccanismo del semaforo permetterebbe di “regolare le finestre per gli abbruciamenti in base a parametri climatici e ambientali. Garantendo di conseguenza un equilibrio tra esigenze operative e tutela dell’ambiente. Questa soluzione, sostenuta dall’assessore Marnati, potrebbe ridurre il rischio di incendi e contribuire al contrasto delle fitopatie, senza compromettere la sostenibilità delle imprese agricole”.