Cna Piemonte: allarme per l’aumento del prezzo del gas
Con il gas sopra i 50 euro/Mwh, l'associazione denuncia il rischio di speculazioni e l’impatto su famiglie e imprese
TORINO – Un inverno rigido e un nuovo rialzo dei prezzi del gas naturale preoccupano le imprese e le famiglie piemontesi. Nelle ultime settimane, il costo del gas ha superato il tetto di 50 euro al Megawattora, un livello che non si registrava da oltre quindici mesi. Secondo un’analisi di Goldman Sachs, riportata dai principali quotidiani finanziari, il prezzo potrebbe salire fino a 80 euro/Mwh, aggravando ulteriormente la situazione.
Il presidente di Cna Piemonte, Giovanni Genovesio, ha espresso preoccupazione per il possibile ritorno di fenomeni speculativi sui prezzi dell’energia. Fenomeni che potrebbero colpire duramente i consumatori finali.
“Un aumento esponenziale dei costi metterebbe a rischio la già fragile crescita del Pil, allontanando l’obiettivo dell’1,2%. È necessario che il Governo rafforzi le azioni di controllo per prevenire questi eccessi”, ha dichiarato Genovesio.
Anche il segretario regionale, Delio Zanzottera, ha sottolineato l’urgenza di interventi strutturali per mitigare la volatilità del mercato energetico. “Il mercato deve essere reso meno soggetto ai picchi di costo, che derivano spesso da tensioni temporanee. Solo così potremo proteggere il sistema delle micro e piccole imprese, che rischiano di risentirne in modo significativo”, ha affermato.
Cna: impatto su famiglie e imprese
Con l’inverno in pieno corso, il costo del riscaldamento rappresenta una spesa sempre più gravosa per le famiglie. Sul fronte imprenditoriale, le micro e piccole imprese piemontesi, già messe alla prova dall’inflazione e dai rincari delle materie prime, rischiano di subire un ulteriore contraccolpo. Cna Piemonte ribadisce la necessità di misure di sostegno mirate per contrastare gli effetti di questa nuova crisi energetica.
L’associazione, perciò, richiede un rafforzamento delle politiche di monitoraggio del mercato energetico da parte del Governo. Nonché l’introduzione di strumenti per stabilizzare i prezzi. In questo senso, viene ribadita l’importanza di investire in fonti di energia rinnovabile e nella diversificazione delle forniture per ridurre la dipendenza da dinamiche speculative.