Ovada: frantoio oltre lo Stura, risorse e progetti per il recupero
Porzione di territorio all'ingresso della città: ci sono 400mila euro della Regione
OVADA – C’è una prospettiva di recupero per l’area oltre il greto dello Stura, all’ingresso della città, da anni identificata con il rudere dell’ex frantoio Gentile. L’edificio abbandonato, simbolo di un passato industriale che non c’è più, è al centro di una porzione di territorio, alla periferia della città, che da tempo attende una riqualificazione. A fornire la base di risorse è ora il contributo da oltre 400 mila euro che la Regione Piemonte ha annunciato la settimana scorsa inserito nel filone di finanziamento dedicato a coesione e sviluppo. Gli interventi riguardano opere prioritarie per i territori, tra cui progetti di riqualificazione urbana, transizione ecologica e miglioramento dei servizi locali.
«Per ora – conferma Gianfranco Comaschi, sindaco di Ovada – siamo in una prima fase. Prendiamo atto della disponibilità delle risorse. Il confronto che si svilupperà dall’inizio del prossimo anno servirà a chiarire le modalità del progetto e la destinazione d’uso. Abbiamo le nostre idee ma siamo aperti al confronto».
Scomodo vicino
Il ragionamento è più ampio e coinvolge un altro progetto nato per essere un’opportunità ma diventato negli anni un problema: la via del fiume. Per il recupero Palazzo Delfino conta di partecipare al bando regionale legato ai lavori di pubblica utilità. In ballo c’è una cifra vicina a 150 mila euro che (con un cofinanziamento al 10%) che permetterebbe di rivedere i sentieri nati a fini turistici accanto all’Orba e allo Stura e mai realmente sfruttati per le loro potenzialità.
Dal 2006 rappresenta un vero rebus quello dell’ex frantoio. Un primo tentativo di risolverlo fu messo in atto in quell’anno con il progetto che portò alla costruzione dello Story Park, oggi Community Hub gestito dal Consorzio Servizi Sociali per progetti rivolti a bambini e adolescenti. L’impresa Robbiano, attiva nel settore dei materiali per l’edilizia, ottenne dal Tar una sospensiva del provvedimento di abbattimento del rudere che ancora oggi fa capolino dalla vegetazione. E così Story Park e via del Fiume, per i quali furono spesi quasi 2 milioni di euro, si trovarono a convivere con questo “scomodo” vicino.
Sforzi successivi
Dal 2021 l’amministrazione fece un altro tentativo, sfruttando i bandi per la riqualificazione urbana aperti con il Pnrr. Il provvedimento, elaborato di concerto con i comuni di Molare, Tagliolo, Carpeneto e Montaldo, aspirava a un contributo da 5 milioni di euro. La porzione più importante sarebbe stata adibita al recupero dell’area già citata. Il progetto fu ammesso ma non finanziata per un’altra fumata parzialmente nera. L’idea era quella di trasformare un’area per la quale è necessaria anche una bonifica importante in uno spazio di frequentazione per la cittadinanza.
«Nei prossimi mesi – conclude Comaschi – valuteremo il da farsi. Il primo passo è la verifica dello stato dell’edificio, in particolare nelle sue parti strutturali». L’area di ingresso della città tra via Novi e piazza Castello è destinata in breve a cambiare la sua faccia. Punto importante della riqualificazione il recupero della ex fermata del tram grazie al progetto basato su fondi Pnrr e basato sulla realizzazione, a cura del Consorzio Servizi Sociali, di una stazione di posta: l’area diverrebbe punto per lo sviluppo di politiche di assistenza rivolte a quella fascia della popolazione in difficoltà con la prima casa.