Negrini La Bollente deve svoltare, la Coppa Italia è l’occasione
Bisogna battere il mal di trasferta a Belluno, l’8, per riscattare una stagione fin qui con troppi saliscendi
ACQUI TERME – La Coppa Italia per riscattare un campionato fino ad oggi al di sotto delle attese. Perché Negrini La Bollente Cte Acqui era indicata come grande favorita per il salto in A2 e il rendimento troppo altalenante la colloca, dopo la prima di ritorno, al 4° posto.
Distanze recuperabili, ma il mal di trasferta, la fatiche croniche a muovere la classifica lontano dal palasport di Valenza, il campo di casa dei termali, sono costanti campanelli d’allarme. Riecheggiano anche le parole di coach Michele Totire alla presentazione del roster: «Noi favoriti? I pronostici vanno legittimati. Il merito è l’unica risposta che conta». Fino ad ora Acqui non ha meritato, nonostante il grande investimento e la scelta, della società e del ds Stefano Negrini, di puntare solo su professionisti, che vivono la pallavolo a tempo pieno, nello staff e nella rosa.
Al momento con indicazioni che non convincono, per primo proprio il ds. Che, dopo il severo ko con Monge Gerbaudo Savigliano, parla di «squadra con atteggiamento totalmente passivo, che nulla ha fatto per cambiare il trend di una partita in cui abbiamo sempre rincorso». Negrini punta l’indice sulla «assenza di personalità», che incide anche sul «potenziale tecnico» della Bollente. «Abbiamo subito la loro voglia di imporsi. C’è davvero poco da salvare». Per il ds in evidente difficoltà, soprattutto, «il reparto centrali», ma in realtà tutti viaggiano a intermittenza e questo ostacola la corsa verso l’alto.
Tabù da sfatare
Prima della seconda di ritorno, il 12 gennaio, a Valenza, con i Diavoli Rosa Brugherio, c’è l’appuntamento di Coppa Italia, ancora in trasferta. Perché il quoziente set premia Belluno, stessi punti della Negrini, ma seconda, e gli acquesi terzi, con il vantaggio del fattore campo per la sfida secca. Per gli ospiti l’occasione per sfatare, definitivamente, il tabù trasferte, soprattutto in un confronto da ‘dentro o fuori’, in cui non sono ammesse concessioni. Si gioca l’8 gennaio, la pausa senza impegni agonistici è servita per lavorare anche sulla testa di giocatori che solo a sprazzi, riescono a esprimere il loro potenziale. Un match che deve rappresentare una svolta, affidandosi agli esperti, ma anche ai giovani, fra cui l’iridato U17 Garrone.