Il Moto Club G. Corsico di Valenza
Un nuovo approfondimento a cura del professor Maggiora
VALENZA – Scorrendo le varie tappe della storia del Moto Club G. Corsico di Valenza, viene facile coniare una massima che riassume l’essenza stessa di questa associazione sportiva: «Lo sport è passione, senza passione lo sport non ha futuro». Quando nel lontano 1957 Vincenzo Garavelli, insieme a suo figlio Luciano, Silvio Mensi e Giorgio Sassetti, dettero vita a questo moto club, alla base di questa scelta ci fu un profondo amore e una sincera passione per lo sport e, in particolare, per le due ruote. E a Valenza, città nota per l’eccellenza orafa, il Moto Club G. Corsico fu subito una grande impresa sportiva, animata da questo spirito di dedizione e professionalità.
Fin dai suoi primi passi, questo nuovo sport, allora ancora poco conosciuto a Valenza, riuscì a conquistare numerosi successi e a coinvolgere un crescente numero di appassionati. All’inizio, la pratica del motociclismo sembrava particolarmente favorita dal fatto che a Valenza si produceva anche un accessorio indispensabile per questo sport: il casco AGV, il più famoso e ricercato a livello mondiale. Proprio alla AGV di Valenza, infatti, facevano tappa i piloti più celebri del panorama motociclistico, come Agostini, Lauda, Rossi e tanti altri campioni. Questa vicinanza con il mondo delle corse e dei grandi campioni rappresentò senza dubbio uno stimolo in più per i tesserati del Moto Club G. Corsico, che potevano così confrontarsi e ispirarsi a veri e propri miti del motociclismo. Questa società sportiva divenne così, negli anni, un punto di riferimento non solo per gli appassionati di Valenza, ma per l’intero territorio circostante, grazie all’organizzazione di eventi, gare e manifestazioni che richiamavano centinaia di partecipanti e molti spettatori. La passione e la dedizione dei suoi fondatori e dirigenti hanno saputo trasmettere l’amore per le «due ruote» e di formare diverse generazioni di motociclisti.
Questa profonda dedizione ha permesso al club di crescere costantemente nel corso degli anni, raggiungendo traguardi davvero notevoli. Campionati italiani conquistati, a cui si sono aggiunti titoli regionali e provinciali: un pedigree davvero impressionante, frutto di oltre mezzo secolo di attività ininterrotta.
Fin dalle origini, il Moto Club si è distinto per un intenso lavoro di proselitismo, volto a diffondere la cultura e la pratica delle moto tra i giovani della città. L’obiettivo è stato sempre quello di offrire ai ragazzi un sano e costruttivo svago, un’alternativa positiva per il loro tempo libero. E in questa missione, i colori della città di Valenza sono stati orgogliosamente portati in giro per l’Italia, partecipando ai più importanti raduni motociclistici e gareggiando su tutte le piste della penisola.
Nei primissimi anni di attività, l’impegno del club si era concentrato soprattutto sul mototurismo, con la partecipazione a numerosi raduni a livello nazionale e internazionale. Questa attenzione al turismo su due ruote ha rappresentato il punto di partenza di un percorso di crescita che, nel tempo, ha portato il Moto Club G. Corsico a raggiungere traguardi sempre più prestigiosi, contraddistinti da una tenacia e da una modestia davvero esemplari.
Mentre il numero di nuovi appassionati e piloti aumentava, si fece sempre più evidente la necessità di creare una vera e propria squadra agonistica. Luciano Garavelli, divenuto presidente del Moto Club, insieme con altri dirigenti, ha lavorato instancabilmente per organizzare il primo team di piloti da competizione e, nonostante le iniziali difficoltà di ambientamento, i risultati non hanno tardato ad arrivare. Nella categoria della velocità, il giovane pilota valenzano Robby Dova, appena diciottenne, si è rapidamente imposto nel circo delle due ruote, diventando addirittura campione italiano della classe 50 cc. Junior. Questo straordinario successo ha permesso al Moto Club G. Corsico di guadagnarsi non solo il rispetto e l’apprezzamento a livello provinciale, ma anche una rilevanza a livello nazionale. La passione, l’impegno e i risultati ottenuti dalla squadra agonistica del club hanno contribuito in modo significativo a rafforzare l’immagine e la reputazione del Moto Club valenzano all’interno della comunità motociclistica italiana. Perché si sa che nulla piace ai valenzani che piacere ai non valenzani.
Questa piccola realtà locale è diventata una vera e propria fucina di talenti, dimostrando come l’unione di forze e la dedizione possano portare a traguardi inaspettati. Nel 1981 le viene affidato il compito di organizzare, a Valenza il “Primo Raduno Motociclistico”, la cui perfetta riuscita, consentì di ospitare, l’anno successivo (1982), sempre a Valenza, il “Secondo Raduno Motociclistico”.
Con il crescente successo, i dirigenti si trovarono ad affrontare nuove sfide. Mentre il numero di adesioni e la complessità dei programmi aumentavano, la necessità di trovare un’adeguata struttura per permettere ai loro piloti di allenarsi divenne sempre più urgente. Inizialmente, nell’intento di rispettare la tranquillità del contesto, improvvisarono una pista lungo le rive del fiume Po. Tuttavia, man mano che le prime gare si svolgevano, emerse la necessità di una struttura più funzionale e adatta all’intensificarsi delle attività. In questa fase cruciale, i dirigenti del club guardarono oltre i confini locali e individuarono una possibile soluzione a Mirabello Monferrato.
Qui, il locale Moto Club disponeva di una pista in regione “Zuccotto” (Valdolenga) che, con gli opportuni adeguamenti, sarebbe potuto diventare la sede permanente per le attività dei piloti valenzani. Questa scoperta rappresentò un vero e proprio spiraglio, un punto di svolta per il futuro del club. I dirigenti, guidati da una visione lungimirante e determinata a garantire il continuo sviluppo del loro sodalizio, si misero subito al lavoro per valutare la fattibilità di questa nuova opzione. Avviarono negoziati con i responsabili del Moto Club di Mirabello, esplorando le possibilità di collaborazione e le modalità di adattamento della pista alle esigenze del G. Corsico. Sapevano bene che questo passo avrebbe richiesto investimenti e sforzi organizzativi considerevoli, ma erano convinti che l’opportunità di disporre di una struttura permanente e adeguata avrebbe rappresentato un valore aggiunto inestimabile per il futuro.
Consapevoli dell’importanza di questo snodo cruciale, i dirigenti del club valenzano si dedicarono con impegno e passione a quest’ambizioso progetto, coniugando visione strategica e abilità organizzativa. La loro determinazione e il loro spirito pionieristico sarebbero stati fondamentali per trasformare questa potenzialità in una realtà concreta, per un nuovo capitolo di successi e di crescita per il sodalizio e per la disciplina del motocross, che tra gli sport a motore è forse il più spettacolare, soprattutto mentre i piloti si esibiscono in salti in aria con la moto praticamente orizzontale oppure col posteriore di traverso per aria (detti comunemente scrub), salvo poi toccare terra come se niente fosse e proseguire la corsa.
Così, nel settembre 1983, il Moto Club G. Corsico inaugurò con grande entusiasmo il suo nuovo crossodromo a Valdolenga, che venne intitolato al compianto meccanico casalese Teresio De Michelis, scomparso prematuramente. In seguito, l’impianto sportivo verrà poi dedicato ad “Adriano Rizzetto”, una figura chiave del Moto Club per diversi anni, la cui dedizione e impegno furono fondamentali per la sua crescita.
Con instancabile dedizione, i volontari del club continuarono a lavorare instancabilmente per perfezionare il tracciato e renderlo competitivo a livello agonistico. Grazie ai loro sforzi, nel 1984 il crossodromo T. De Michelis fu ufficialmente riconosciuto dagli organi federali competenti come impianto sportivo di prima categoria, un meritato riconoscimento per chi aveva profuso tanto impegno nel far proseguire questa affascinante disciplina motociclistica. Sul circuito di Mirabello Monferrato, transiteranno nel corso degli anni numerosi piloti di fama, contribuendo a consacrare l’impianto come uno dei più funzionali e apprezzati a livello nazionale.
Attorno alla figura carismatica di Luciano Garavelli, altri appassionati si unirono per organizzare manifestazioni a tutti i livelli e per svolgere un’importante attività di proselitismo, contribuendo alla diffusione e alla crescita di questo sport. Tutti questi volontari, accomunati dalla passione per le due ruote, hanno dedicato il loro prezioso tempo libero allo sviluppo di questa disciplina sportiva con umiltà e determinazione, senza alcuna ricompensa, mossi solamente dal desiderio di contribuire alla sua affermazione.
Ecco in breve la sintesi dell’attività motociclistica degli anni Ottanta del Moto Club Corsico: un paio di manifestazioni il primo anno, otto l’anno successivo, altrettante nel 1985 e 1986, tutte di buon livello, ideate per interessare sportivi non solo dell’alessandrino ma provenienti da Piemonte, Valle D’Aosta, Lombardia, Liguria e ancor da più lontano. In questo clima sono maturati a ripetizione degli alfieri del Moto Club Corsivo: accanto a Dova, Giampaolo Pasino divenne, nel 1982, campione provinciale di enduro nella classe 175 cc. mentre Alberto Gobbi centrava un’accoppiata vincente tra gli Junior 250, assicurandosi sia il titolo provinciale, sia quello regionale. L’anno seguente toccò a Fulvio Gazzera, classe 125 cc. (Cadetti), e a Carmelo Gervasi, 500 cc. (enduro), primeggiare in campo provinciale. Il 1984 fu un anno eccezionale con i campioni provinciali 125 cc. Patrizio Trabella (Cadetti) e Gianfranco Capuzzo (Junior) e l’exploit di Gian Marco Faussone che si aggiudicò il titolo regionale 250 cc. (Cadetti), il Campionato italiano e il trofeo delle Regioni
Nel 1985 a iscrivere il loro nome all’albo dei campioni provinciali furono Alberto Rizzetto (250 cc. Cadetti), Adriano Carro (125 cc. Junior) e Marco Costa (250 cc. enduro), mentre l’anno 1986, pur senza grandi clamori, ha portato al Moto Club valenzano altri due campioni dell’alessandrino: Massimo Accornero (250 cc. Junior) e Fulvio Gazzera (125 cc. Cadetti), con un contorno di tanti buoni piazzamenti. Nel 1987 Marco Mora si è aggiudicato il titolo regionale nella classe 250 cc. e 500 cc. e Dario Lombardi si è laureato campione regionale nella classe 125 cc.
Dopo Luciano Garavelli, che dal 1990 assunse una presidenza nella Federazione Motociclistica Italiana (F.M.I), il mandato presidenziale della società sportiva passò a Giorgio Sassetti dal 1990 al 1991. Quindi le nuove elezioni portarono una ventata di rinnovamento con l’avvento del giovane Alberto Rizzetto alla presidenza. Figlio del compianto vice-presidente Adriano, scomparso prematuramente,
Alberto è stato da sempre un grande appassionato dello sport motoristico. Fin da ragazzo, ha coltivato la sua passione per il motocross, confrontandosi con determinazione e ottenendo risultati di rilievo. Pur essendo ancora molto giovane, ha collezionato numerosi successi nelle categorie minori, riuscendo a guadagnare l’accesso alla massima categoria, quella dei seniors. Questa esperienza sul campo gli ha permesso di maturare una profonda conoscenza e competenza del mondo delle corse. Una volta conclusa la sua carriera agonistica, Alberto ha deciso di mettere a frutto il suo bagaglio di esperienze e competenze, approdando così alla carica di presidente del sodalizio valenzano. È proprio in quel periodo che egli dà inizio a un’importante opera di potenziamento e ammodernamento dell’impianto sportivo intitolato alla memoria di suo padre, Adriano.
Negli anni successivi, con grande impegno e determinazione, si porrà l’obiettivo di trasformare la struttura in una vera e propria eccellenza nel panorama delle competizioni motoristiche, affinché sia un punto di riferimento per gli appassionati della regione e non solo. Con un cospicuo investimento acquisterà poi i terreni dell’intera zona. Oggi è il titolare del «Mirabello Motocross Park» in località Valdolenga (Mirabello-San Salvatore Monferrato) e il legale rappresentante dell’Associazione Sportiva Dilettantistica Moto Club Giuseppe Corsico.
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