Contrasto al ciclo illegale dei rifiuti nel Casalese: 24 denunce
CASALE MONFERRATO – Si intensifica il contrasto al ciclo illegale dei rifiuti nel Monferrato da parte dei Carabinieri Forestali nell'area…
ALESSANDRIA – Il termovalorizzatore utile per “bruciare” i rifiuti del Piemonte potrebbe sorgere a pochissimi chilometri dalla provincia di Alessandria.
Basterebbe che, a prevalere, fosse la proposta del Comune di Asti, che lo ha previsto per Quarto, la frazione non distante dal confine (Quattordio è il primo Comune dell’Alessandrino, separato da Quarto dal paese di Castel d’Annone).
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C’era tempo fino al 31 dicembre per presentare le proposte per ospitare un nuovo impianto per la termovalorizzazione dei rifiuti. All’Autorità regionale per i rifiuti sono giunte quella del sindaco di Torino, Stefano Lo Russo, che lo vorrebbe per ampliare l’impianto già attivo in zona Gerbido, e quella dell’assessore astigiano Luigi Giacomini, presidente del Consorzio di bacino dei rifiuti dell’Astigiano.
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A fronte di una norma che prevede la chiusura entro il 2035 di tutte le discariche in Piemonte e vista la necessità di ampliare la raccolta differenziata ma anche di smaltire un’eccedenza di 250 mila tonnellate di rifiuti (rispetto alla capacità dell’attuale impianto), emerge l’incombenza di un altro termovalorizzatore.
Dunque, o si amplia l’attuale del Gerbido di Torino (portando tra 3 a 4 le linee) o se ne deve costruire uno ex novo. Asti ha dato disponibilità indicando Quarto “ma lontano da tutto, soprattutto dal centro abitato”.
“L’area è a disposizione, attualmente è inutilizzata e quindi vediamo come sia possibile occuparla senza precluderci soluzioni – è stato detto in Consiglio comunale – Se avessimo anche soltanto il minimo dubbio che ci fosse un rischio per la salute dei cittadini o per compromettere quella parte della città, faremo un passo indietro”.