Frutta secca sgusciata: obbligo etichetta d’origine, 115 milioni di kg acquistati nel 2023
Dal 1° gennaio 2025 obbligatoria l’indicazione della provenienza: «Passo avanti per la trasparenza»
ALESSANDRIA – È entrato in vigore il 1° gennaio 2025 il regolamento europeo che introduce l’obbligo di indicare l’origine della frutta secca sgusciata sulle confezioni. Il nuovo provvedimento, annunciato da Coldiretti Alessandria, punta a garantire maggiore trasparenza ai consumatori, completando quanto già previsto per la frutta in guscio.
Etichettatura obbligatoria per un settore in crescita
La normativa prevede che l’origine della frutta secca sgusciata, dai pistacchi alle nocciole, fino ai fichi secchi e alle mandorle, sia chiaramente riportata sulle confezioni. Secondo Coldiretti Alessandria, le indicazioni devono essere ben visibili e l’origine del prodotto deve risaltare rispetto al Paese di imballaggio.
“È un risultato importante, soprattutto in un anno difficile per la corilicoltura alessandrina” spiega Mauro Bianco, presidente di Coldiretti Alessandria. Secondo un’analisi Ismea-Nielsen, nel 2023 le famiglie italiane hanno acquistato 115 milioni di chili di frutta secca, per un valore di 1,1 miliardi di euro.
Tuttavia, considerando l’utilizzo industriale, la quantità arriva a sfiorare i 640 milioni di chili.
Rischi e sfide ancora aperte
Nonostante i progressi, permangono criticità legate alla trasparenza nella provenienza della frutta secca usata nei dolci industriali e nelle creme spalmabili.
Il direttore Coldiretti Alessandria, Roberto Bianco, evidenzia i rischi delle importazioni estere, come le nocciole turche e i pistacchi iraniani. Spesso non conformi agli standard Ue per l’uso di pesticidi.
“La frutta secca italiana è sinonimo di qualità, ma la concorrenza sleale di prodotti esteri meno controllati rappresenta una minaccia per i nostri agricoltori e la salute dei consumatori”.
Una battaglia per la trasparenza
L’etichettatura obbligatoria degli alimenti è una battaglia storica di Coldiretti, che da oltre vent’anni si impegna per garantire trasparenza e rintracciabilità. Tuttavia, Coldiretti sottolinea che l’origine rimane anonima per molti prodotti, come i legumi in scatola o il grano nei biscotti.
Per questo motivo, ha lanciato una proposta di legge europea di iniziativa popolare per rendere obbligatoria l’indicazione dell’origine di tutti gli ingredienti alimentari. L’obiettivo è raggiungere un milione di firme per combattere il fenomeno dei prodotti stranieri camuffati come italiani. Proteggendo i cittadini e il reddito degli agricoltori.