Dalla Spagna per Coppi. E Reverberi lancia Overall
Il sogno di José Ramon Mateu, la maglia di papà Sandrino. La filosofia del ds: "Il ciclismo, come la vita, non è un Luna Park"
CASTELLANIA COPPI – I sogni possono diventare realtà, nel paese di Fausto Coppi. José Ramon Mateu, corridore professionista da Estivella, vicino a Valencia, voleva rendere omaggio al Campionissimo, con cui ha disputato alcune gare.
Ha svelato il suo desiderio a Stefano Garzelli, vincitore del Giro d’Italia nel 2000, che da vent’anni vive a Valencia. E l’ha realizzato oggi, nell’anniversario della scomparsa, insiemae ad Angel, un altro ciclista, e a Garzelli: atterrato ieri sera a Milano, alle 10 è entrato nella chiesetta e al termine della consegna dei riconoscimenti è salito sull’altare per raccontare l’emozione, la gioia, anche la commozione di essere nel luogo dove ha sempre voluto.
Proprio come Renzo Lanzarotti, macellaio di Voghera che da 65 anni non manca mai, ricordando “quella volta che Coppi mi aveva premiato: avevo vinto la classifica del gran premio della montagna, mi consegnò duemila lire e due tubolari. E fino a quando quel signore là sopra (e indica il crocifisso sopra l’altare, ndr) me lo consentirà io ci sarò sempre”.
Guido Repetto, presidente del Gruppo Elah Novi annuncia altre due edizioni come sponsor del Giro d’Italia e l’impegno anche per il Tour. E Marco Carrea svela che la maglia gialla di papà Sandrino, in mostra eccezionalmente per un giorno a Casa Coppi, come la rosa di Fausto del 1952, “è custodita a casa di un amico. Dove abito io c’è il rischio che il terreno frani e questi due cimeli devono essere al sicuro”.
Overall? E’ Rock
Il ciclismo è stato, ed è, la vita di Bruno Reverberi. “Coppi? Lo ricordo a una Milano – Vignola, dopo il traguardo, seduto su una panchina. Ma ai corridori che in oltre 40 anni ho avuto nelle mie squadre ricordo sempre che la bicicletta, come la vita, non è il Luna Park, e la disciplina, il rispetto delle regole sono fondamentali. Sempre, non solo in corsa, anche dopo”.
E per gestire una squadra servono, soprattutto oggi “passione e grande coraggio“. Quel coraggio che Overall Tre Colli mette da 38 anni: Massimo Subbrero, Salvatore Scafuri e una squadra di dieci elementi. “che deve essere rock. Per la giovane età, ma soprattutto perché deve essere aggressiva“.
Età media più bassa per guardare al futuro, ma la maglia che riporta alle origini, “il giallo e il blu della prima stagione”. Con la novità delle bici Cinelli.
E un capitano speciale, Daniel Gianello, il corridore vittima di un grave infortunio in allenamento. “Lo aspettiamo presto all’arrivo delle gare”.