Alessandria: Anapi contesta Amag Ambiente sulla differenziata
Critiche sulla nuova raccolta: "Contratto oneroso inviato senza confronto". Gli amministratori chiedono revisione e rinvio del servizio
ALESSANDRIA – Scoppia la polemica sulla nuova raccolta differenziata porta a porta, che dovrebbe partire in città il 1° gennaio 2025. Gli amministratori di condominio associati Anapi, pur riconoscendo l’importanza di un sistema di raccolta più capillare, criticano le modalità adottate da Amag Ambiente per l’implementazione del servizio. Giudicate “unilaterali e prive di un necessario confronto”.
A suscitare la contestazione è l’invio, da parte di Amag Ambiente, di un contratto a titolo oneroso che prevede un costo annuale compreso tra 420 e 1.800 euro più Iva per stabile, in base al numero di unità abitative. Gli amministratori sottolineano che tali spese “devono essere approvate tramite delibera assembleare, in conformità alla normativa. Altrimenti sono impugnabili dai condòmini, esponendo gli amministratori a eventuali responsabilità economiche”.
Inoltre, il contratto include anche lo svuotamento dei cassonetti: “Servizio che – secondo gli amministratori – è già coperto dalla Tari. E questa doppia imposizione configurerebbe una potenziale incostituzionalità del contratto”.
Il mancato confronto con Amag Ambiente
La critica non riguarda solo l’aspetto economico, ma anche il metodo. “Durante un incontro tenutosi la scorsa estate, il sindaco Giorgio Abonante e il presidente di Amag Ambiente avevano illustrato il progetto. E promesso un successivo confronto in autunno per concordare le modalità di attuazione. Tuttavia, il secondo incontro non si è mai svolto e – dicono gli amministratori – ci siamo visti recapitare direttamente i contratti senza ulteriori consultazioni”.
Anapi chiede perciò ad Amag Ambiente di rinviare l’avvio della raccolta a primavera o estate 2025. Così da “permettere ai condomìni di deliberare le spese o valutare soluzioni alternative più convenienti”. L’associazione evidenzia inoltre che “l’esposizione e il ritiro dei cassonetti non può essere affidata ai condòmini. Poiché, trattandosi di un’attività lavorativa, rientra nella normativa sulla sicurezza del lavoro (D.Lgs. 81/2008), con conseguente responsabilità in caso di incidenti”.