Le parole più cercate del 2024? Da Jasmine Paolini a Taylor Swift
Un'analisi delle ricerche online che raccontano il 2024 tra eventi, tendenze e riflessioni culturali. E per Alessandria si parla di "rinascita culturale"
ALESSANDRIA – “Fiumi di parole” è titolo della iconica canzone dei Jalisse che nel 1997 valse loro il Festival di Sanremo, ma è anche ciò che vedremmo scorrere via se ci trovassimo sul ponte del tempo, con lo sguardo rivolto a valle, ma con i piedi orientati verso l’altra sponda, pronti a percorrere la strada che porta al 2025.
Le ricerche più popolari del 2024
Da anni, proprio in questi giorni, Google ci aiuta a riannodare i fili dell’anno che sta per terminare ricordando i momenti vissuti attraverso le ricerche maggiormente fatte sul suo motore di ricerca: nel 2024 l’hanno fatta da padrone le curiosità sulle Olimpiadi (“perché si morde la medaglia?”), ma trovano spazio ai primi posti della classifica le prodezze di Jasmine Paolini, i successi e poi i guai fisici di Angelina Mango persino i suggerimenti per i momenti speciali (“come vestirsi ad un matrimonio ad ottobre”, “come vestirsi per le nozze d’oro”). I volti di chi ci ha lasciato, da Sandra Milo a Totò Schillaci, da Gigi Riva a Paola Marella costituiscono poi il lato malinconico di questa raffigurazione dell’Italia in digitale.
Wikipedia, Spotify e TikTok: gli altri specchi del 2024
Le Pagine Wikipedia più viste hanno ovviamente riguardato le elezioni americane e, ad inizio dicembre, Spotify con il suo Wrapped aveva già compilato la sua classifica, con Geolier, Lazza e Anna sul podio italiano, Taylor Swift e Sabrina Carpenter su quello mondiale: da quel momento in poi Mariah Carey si è come sempre confermata la star della rincorsa al Natale.
Per i più curiosi anche TikTok, ormai un motore di ricerca oltre che un social network, offre una piattaforma utile per osservare i tormentoni dell’anno. Certo: occorre dotarsi di una certa pazienza e superare i primi posti sempre appannaggio di rapper più o meno famosi e degli hashtag riconducibili ai momenti clou dell’anno scolastico, dalla maturità alle vacanze di giugno, ma a riprova del respiro ormai trascorsale di questa app, nella top 10 trovano posto, in modo piuttosto sorprendente, Don Matteo 14 ed i fatti della politica italiana e internazionale, a dispetto del luogo comune che vuole i più giovani distratti e concentrati su se stessi.
Se le piattaforme digitali si limitano a registrare i comportamenti degli utenti, in qualche caso è opportuno scegliere liberamente delle parole nella consapevolezza che esse possano contenere un messaggio, dare voce ad una preoccupazione, formulare un desiderio. Del resto, Umberto Eco aveva terminato il suo Nome della Rosa con l’idea che le parole sono tutto ciò che possediamo (“nomina nuda tenemus”) di fronte ad una realtà che pare sfuggire senza farsi comprendere.
Le parole dell’anno: rispetto e Brain Rot
La Treccani ha scelto “rispetto” come parola dell’anno 2024 perché esso “va oggi rivalutato e usato in tutte le sue sfumature, proprio perché la mancanza di rispetto è alla base della violenza esercitata quotidianamente nei confronti delle donne, delle minoranze, delle istituzioni, della natura e del mondo animale”.
L’Università di Oxford al contrario, forse guardando al bicchiere mezzo vuoto, ha posto l’accento sulle crescenti difficoltà di concentrazione che la Rete rischia di produrre assegnando al termine “brain rot” (letteralmente marciume cerebrale) il compito di esorcizzarne gli effetti, con l’auspicio che la pausa natalizia favorisca un certo digital detox e l’opportunità di riconnettersi con le persone. Non prima di aver ricordato che, per chi si occupa di tecnologia, “Coesistenza” è la parola che si sta imponendo per evocare la necessità di individuare forme di utilizzo dell’Intelligenza Artificiale improntate alla sicurezza e alla responsabilità.
Alessandria e la rinascita
Di questo lungo anno alessandrino, non possono che restare le tante parole condivise durante l’Ottobre Alessandrino e la sensazione di Rinascita che la città può vivere anche grazie a questo evento culturale e alle tante mostre che si sono organizzate come la Alessandria Preziosa coordinata da Roberto Livraghi a Palazzo Monferrato. Rinascita è l’esigenza di cambiare pelle attraverso il nuovo ospedale e il nuovo campus universitario ed è un termine che deve impegnare il 2025 di Alessandria come il Ricordo dell’alluvione che trenta anni fa l’ha messa duramente alla prova.
Un anno di auguri
Se questi ultimi giorni fossero infine riassunti in una “nuvola di parole” non c’è però dubbio che la più menzionata sarebbe “auguri“. Il significato di questo termine così comune deriva dagli “àuguri”, sacerdoti dell’Antica Romana che osservavano il volo degli uccelli per desumerne la volontà degli Dei. Se la loro funzione può dare l’idea di abbandono ad un destino ineluttabile occorre però notare che essi recavano con sé un bastone ricurvo a forma di punto interrogativo: un simbolo della disponibilità al cambiamento che è l’unico futuro in cui è dato vivere.