Addio a fratel Igino Trisoglio, maestro di vita per migliaia di giovani
Classe 1926, originario di Lu Monferrato, diede nuova vita a Villa San Giuseppe, a Torino. Il ricordo del ministro Crosetto
ALESSANDRIA – Con un commosso ricordo social, Alessandro Trisoglio – ex ufficio stampa Coldiretti e Alessandria Calcio – ha annunciato la scomparsa dello zio Igino. Anzi, fratel Igino.
Era la fine degli anni ‘60, infatti, quando lui – classe 1926, originario di Lu Monferrato e Fratello delle Scuole Cristiane – decise di trasformare Villa San Giuseppe, un normale pensionato universitario di Torino, in un luogo speciale.
Studiare con profitto era indispensabile per vivere in Villa, ma nemmeno lontanamente sufficiente: serviva molto di più. Aderire a un progetto articolato, strutturato nei minimi dettagli, finalizzato alla crescita. Grande conoscitore delle logiche che animano i pensieri e le azioni di generazioni di giovani, l’obiettivo di Fratel Igino era quello di convogliare le loro energie per consentire a tutti di esprimere il proprio potenziale.
La visione di Fratel Igino
Allora scandì la vita della comunità attraverso regole dure per dei ventenni, distribuendo responsabilità, offrendo spunti, richiedendo partecipazione.
Un piano ambiziosissimo che si scontrava con la naturale tendenza dei giovani a seguire l’istinto e a trasgredire. Tenere a bada da soli ventiquattro ore su ventiquattro centoventi ragazzi e ragazze con in mente un obiettivo formativo era una missione impossibile per chiunque.
Fratel Igino lo ha fatto per oltre mezzo secolo, lasciando la porta della sua stanza sempre aperta, giorno e notte, per un consiglio o un conforto. Lui sapeva quali erano gli effetti positivi che sarebbero derivati dal suo progetto. I ragazzi non completamente. Ma lo hanno capito, tutti, anni dopo.
Il sogno di quest’uomo unico, l’attualità della sua visione, la sua incrollabile dedizione, hanno toccato gli animi di chi ha vissuto in Villa.
Il ricordo del ministro Crosetto
Su X, il ricordo anche del ministro Guido Crosetto: “Ha dedicato la sua vita alla formazione dei giovani. E ha plasmato generazioni di ragazze e ragazzi, trasmettendo loro valori e principi, con una forza unica. Oggi lo piangono centinaia di suoi allievi, centinaia di giovani diventati Donne e Uomini anche grazie a lui. Per me è stato anche un po’ padre quando la vita mi ha strappato, troppo presto, il mio. Oggi è un giorno di profonda tristezza anche se so che lui ormai aspettava con gioia il distacco terreno. Riposa in pace, maestro. A Dio, Fratel Igino”.