Matteo Robbia e il dna grigio
Classe 2007, la prima volta in prima squadra per il capitano della juniors della FC Alessandria
ALESSANDRIA – Quando si dice dna grigio. La storia della famiglia Robbia è la conferma: nonno Bruno sempre al suo posto in tribuna laterale, fino a quando la salute glielo ha permesso, papà Stefano in Nord, e Matteo, terza generazione, in campo.
Non è una favola di Natale, è la bella realtà, protagonista un ragazzo di 17 anni, capitano della juniores della FC Alessandria, che al giro di boa del campionato provinciale è capolista, con 4 punti di vantaggio sulla Frugarolese, seconda.
Quel ragazzo nel 2007 era un bambino di 10 anni che, sugli spalti del ‘Franchi’, a Firenze, aveva sognato di festeggiare la serie B di suoi Grigi. Ma, come le migliaia in quello spicchio di stadio, era rimasto deluso. E il fotogramma che racconta quel pomeriggio in cui l’Alessandria, per l’ennesima volta in quella stagione, si era buttata via, ha come protagonista Matteo, che piange abbracciato a un’altra bimba.
Matteo è cresciuto giocando a calcio e sette giorni fa ha ricevuto una telefonata. “Questa sera ti alleni con la prima squadra“.
Emozione tanta, soprattutto quando, dopo l’ultima seduta, Alberto Merlo gli ha comunicato la convocazione per il derby con la Novese.
Dal campo il Moccagatta fa tutta un’altra impressione ( che impressione unica): Matteo se l’è goduta nel riscaldamento poi alla fine, con la corsa sotto la Nord, la ‘sua’ Nord che, nell’intervallo, gli ha anche dedicato un coro.
Ci saranno altre occasioni per lui, ma il 22 dicembre 2024 e la maglia numero 19 restano indimenticabili
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