Regione Piemonte: 5 milioni per reti antigrandine e ventilatori antigelo
L’assessore Bongioanni annuncia "il più grande intervento di sempre per proteggere le eccellenze agricole da grandinate e gelate tardive"
TORINO – La Regione Piemonte interviene con decisione per sostenere le imprese agricole di fronte alle emergenze climatiche, mettendo a disposizione 5 milioni di euro per l’acquisto di reti antigrandine e dispositivi contro le gelate tardive. L’iniziativa, fortemente voluta dall’assessore al Commercio, Agricoltura e Cibo Paolo Bongioanni, è rivolta in particolare ai settori più vulnerabili. Come frutticoltura, viticoltura, florovivaismo e orticoltura, pilastri dell’agricoltura piemontese.
L’investimento è il più significativo mai erogato su questo fronte e comprende due bandi che saranno aperti il 9 gennaio 2025. 3,5 milioni di euro saranno destinati all’acquisto di reti antigrandine, mentre 1,5 milioni finanzieranno ventilatori e stufe antigelo, fondamentali per prevenire i danni delle gelate tardive.
«Prevenire e gestire gli eventi climatici estremi è una sfida cruciale per le nostre imprese agricole – dichiara Bongioanni –. Questo intervento rappresenta un passo concreto per salvaguardare le nostre eccellenze e garantire una maggiore resilienza alle intemperie».
Come funzionano i dispositivi finanziati
I ventilatori antigelo, alimentati a motore diesel o elettrico, rimescolano gli strati d’aria calda e fredda per evitare inversioni termiche dannose. Le stufe a combustione, invece, riscaldano l’aria per impedire il formarsi di brinate sulle colture. Entrambi i dispositivi saranno finanziati al 50% della spesa, con contributi che variano da un minimo di 5.000 euro a un massimo di 150.000 euro per progetto.
Le imprese agricole potranno presentare domanda entro il 31 marzo 2025, con la pubblicazione della graduatoria prevista per metà 2025. Le aziende selezionate avranno un anno di tempo per acquistare e installare i dispositivi.
Un sostegno mirato alle eccellenze piemontesi
«Abbiamo accorpato risorse inizialmente previste per il 2026 – spiega Bongioanni – per accelerare gli interventi e fornire un sistema di difesa strutturato contro eventi climatici sempre più frequenti». Con questo progetto, si mira a tutelare colture di pregio come uva, frutta e fiori, garantendo un futuro sostenibile alle produzioni piemontesi.