Turismo sostenibile: la sfida dei borghi italiani secondo uno studio del Monferrato
Il turismo è da sempre uno dei motori trainanti dell’economia italiana, e il fascino dei piccoli borghi, con la loro storia e le tradizioni locali, ha attratto un numero crescente di visitatori negli ultimi decenni. Tuttavia, l’espansione del turismo di massa ha portato a effetti negativi, come la gentrificazione e l’overtourism, minando l’autenticità e l’equilibrio di questi luoghi unici. I borghi italiani, che rappresentano la spina dorsale culturale del Paese, sono oggi al centro di un dibattito su come promuovere un turismo più sostenibile e rispettoso dell’ambiente e delle comunità locali.
Uno studio recente, condotto nel Monferrato, in Piemonte, affronta proprio queste problematiche. L’iniziativa, avviata nel borgo di Cassine, punta a definire strategie che possano conciliare il desiderio dei turisti di scoprire questi luoghi pittoreschi con la necessità di preservarne l’autenticità e l’integrità.
Il progetto di Cassine: un modello di sviluppo locale
Il borgo di Cassine è stato scelto come laboratorio per testare nuove modalità di sviluppo turistico. Lo studio si concentra su come le iniziative culturali, artistiche e sociali possano contribuire a creare un turismo più sostenibile, evitando gli errori commessi in altre località turistiche italiane. Le città d’arte e i borghi più famosi, infatti, sono spesso stati travolti da flussi turistici incontrollati, con conseguenti aumenti nei costi abitativi, sfruttamento delle risorse e una graduale perdita di autenticità.
A Cassine, si è adottato un approccio che mira a coinvolgere direttamente la popolazione locale nel processo di trasformazione turistica. L’obiettivo non è solo attrarre visitatori, ma farlo in un modo che renda i residenti protagonisti del cambiamento e custodi della propria identità culturale. Ciò è stato reso possibile attraverso iniziative artistiche come residenze d’artista, che non solo offrono agli abitanti e ai turisti l’opportunità di sperimentare nuove forme d’arte, ma promuovono anche la narrazione del territorio attraverso la sensibilità di chi vi abita.
La “guida sentimentale”: un legame tra abitanti e turisti
Uno degli strumenti più innovativi sviluppati all’interno di questo progetto è la creazione di una “guida sentimentale“ di Cassine, redatta direttamente dagli abitanti del borgo. Questa guida non segue i canoni tradizionali delle guide turistiche, spesso concentrate su monumenti e attrazioni principali. Al contrario, si pone l’obiettivo di raccontare il paese attraverso gli occhi di chi lo vive quotidianamente, includendo memorie personali, aneddoti e luoghi che hanno un valore affettivo per la comunità.
La guida sentimentale diventa così una sorta di ponte tra i residenti e i visitatori, invitando i turisti a scoprire il territorio in modo più intimo e profondo. Non si tratta solo di visitare un borgo, ma di entrare in contatto con la sua storia e le sue tradizioni attraverso un approccio più umano e rispettoso. Questa iniziativa è stata accolta con entusiasmo sia dalla comunità locale sia dai turisti, che hanno potuto vivere un’esperienza autentica, lontana dai circuiti turistici di massa.
I rischi della gentrificazione e dell’overtourism
Nonostante l’attrattiva dei borghi italiani, molti di questi luoghi rischiano di essere danneggiati da un eccesso di turismo non regolato. Il fenomeno della gentrificazione, ad esempio, sta trasformando molte località in destinazioni esclusive, dove il costo della vita aumenta al punto da spingere via i residenti storici. Questo processo non solo impoverisce il tessuto sociale, ma spesso altera anche l’aspetto fisico e culturale del borgo stesso.
L’overtourism è un’altra problematica correlata che affligge i borghi più famosi. Luoghi che un tempo erano destinazioni di nicchia sono ora invasi da folle di turisti, creando una pressione sulle infrastrutture locali e sulle risorse naturali. Il rischio è che il turismo stesso finisca per distruggere ciò che lo rendeva attraente in primo luogo: la tranquillità, l’autenticità e la bellezza incontaminata di questi luoghi.
Lo studio condotto a Cassine pone l’accento su come evitare questi rischi, promuovendo un modello di turismo più sostenibile e consapevole. Il coinvolgimento attivo dei residenti, la valorizzazione delle tradizioni locali e la promozione di esperienze turistiche di qualità sono alcuni dei punti cardine di questo approccio.
Turismo di nicchia e sostenibilità
Il turismo di massa, con i suoi numeri imponenti, può sembrare l’unica strada percorribile per il successo economico di un territorio. Tuttavia, lo studio del Monferrato dimostra che esistono alternative altrettanto valide. Il turismo di nicchia, che attrae visitatori alla ricerca di esperienze autentiche e di qualità, è una delle risposte più promettenti alle sfide poste dall’overtourism.
A Cassine, ad esempio, si sta lavorando per creare un’offerta turistica incentrata sul territorio e le sue peculiarità, evitando le dinamiche che hanno trasformato molti borghi in cartoline senz’anima. Le esperienze offerte ai turisti si basano sull’autenticità: escursioni a piedi tra le colline, degustazioni di prodotti tipici, incontri con gli artigiani locali e partecipazione ad attività culturali organizzate direttamente dagli abitanti.
Questo tipo di turismo ha un impatto molto minore sull’ambiente e permette di mantenere intatto il patrimonio culturale e paesaggistico. Allo stesso tempo, garantisce una fonte di reddito costante per la comunità locale, che non viene sfruttata ma valorizzata. Il turismo di nicchia permette ai borghi di rimanere vivi e vitali, senza essere travolti dai flussi turistici incontrollati.
L’importanza della cooperazione tra pubblico e privato
Uno degli aspetti fondamentali emersi dallo studio di Cassine è l’importanza della cooperazione tra le istituzioni pubbliche e il settore privato. Solo attraverso una collaborazione stretta e coordinata tra enti locali, imprese turistiche, associazioni culturali e cittadini è possibile sviluppare un modello di turismo che sia realmente sostenibile.
Le amministrazioni locali devono giocare un ruolo attivo nel regolamentare i flussi turistici e promuovere iniziative che mettano al centro la comunità. Questo può includere incentivi per il recupero del patrimonio edilizio, sostegno alle attività artigianali e agricole, e la promozione di eventi culturali che coinvolgano tanto i residenti quanto i visitatori.
D’altra parte, le imprese turistiche devono impegnarsi a rispettare e valorizzare il territorio in cui operano. Un esempio concreto di come questo possa avvenire è la creazione di pacchetti turistici che includano esperienze autentiche, come visite guidate a laboratori artigianali o degustazioni enogastronomiche organizzate da produttori locali.
Lo studio condotto a Cassine nel Monferrato rappresenta un esempio virtuoso di come i borghi italiani possano affrontare le sfide del turismo contemporaneo senza compromettere la loro identità. Attraverso il coinvolgimento della comunità locale, la promozione di un turismo di nicchia e la cooperazione tra pubblico e privato, è possibile creare un modello di sviluppo sostenibile che preservi il patrimonio culturale e paesaggistico del territorio.
I borghi italiani, con la loro storia millenaria e la loro ricchezza culturale, rappresentano una risorsa inestimabile per il futuro del turismo nel nostro Paese. Tuttavia, affinché possano continuare a prosperare, è necessario adottare un approccio più responsabile e consapevole, che metta al centro il rispetto per l’ambiente, le comunità locali e le tradizioni che li rendono unici. Lo studio del Monferrato ci mostra che questo futuro è possibile e che i borghi possono diventare veri e propri modelli di sostenibilità per il resto del Paese.